sabato 18 luglio 2009
La SIDEL TETRAPAK resta a Mantova grazie alla lotta dei lavoratori
Firmato l'accordo, ma ferite come quelle della perdita di 47 dipendenti non sono sottovalutabili per un territorio come quello mantovano dove la crisi è a livelli preoccupanti.
Leggi nel commento la nota di Monica Perugini capogruppo COMUNISTI - SINISTRA POPOLARE Provincia di Mantova
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1 commento:
LA SIDEL TETRAPAK RESTA A MANTOVA GRAZIE ALLA LOTTA DEI LAVORATORI.
Firmato l'accordo ma i 47 "esuberi" rappresentanto una ferita per il territorio mantovano già in forte crisi ....
Che lo stabilimento Sidel non abbandoni il territorio mantovano è per i Comunisti -Sinistra Popolare molto importante e di questo va dato atto principalmente all'impegno ed alla lotta svolta da lavoratori e sindacato che non si sono mai arresi difronte allo spettro della chiusura agitata dal colosso della Tetrapak.
47 esuberi tuttavia non sono poca cosa in un territorio che ha già molti problemi dovuti alla crisi ed alla mancanza di lavoro.
Inoltre per i comunisti non è più possibile permettere alle imprese di disertare il confronto con le Istituzuoni che hanno come loro compito principale quello di difendere il contesto territoriale di riferimento e la relativa occupazione del personale, mentre in questo come in altri casi la trattava è partita dopo gli scioperi e le manifestazioni sindacali in quanto le comunicazioni da parte dell'azienda sono arrivate in ritardo e successivamente nemmeno è stata rispettata l'intesa sottoscritta il 19 maggio scorso in Provincia circa la necessità di difendere lo stato occupazionale locale.
Gli enti pubblici non possono essere considerati solo quando elargiscono benefici o accettanno compromessi urbanistici, il rischio è che poi vengano completamente estromessi dalla responsabilità politca di tutela del contesto socio economico che gli inmprenditori, per contro, considerano solo ai fini dei prorpi vantaggi ecomici. Gli esempi in provincia sono roami infiniti, per questo chiediamo che si lavori ad un'inversione di una tendenza che non può comprtare futuro per chi lavora e rappresenta l'autentica ricchezza del territorio.
Occorre quindi intervenire perchè per i 47 lavoratori considerati "esubero" siano non solo attivate prontamente le procedure di cassa integrazione ma che sia prospettabile per il futuro la loro ricollocazione occupazione utilizzando tutti gli strumenti, anche formativi e di sostegno al reddito che la Provincia può gestire su delega regionale.
Monica Perugini
capogruppo consiglio provinciale COMUNISTI - SINISTRA POPOLARE
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