martedì 20 maggio 2008

20 maggio: sciopero provinciale dei metalmeccanici a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici della SOGEFI per il ritiro dei licenziamenti.


FALLISCE LA TRATTAIVA AL MINISTERO: LA SOGEFI DICE NO E NON RITIRA I LICENZIAMTI COLLETTIVI: il Pdci coi lavoratori in lotta.
Carlo GRASSI, assessore provinciale al lavoro, componente del tavolo istituzionale di trattativa per la SOGEFI.
Leggi il documento del Pdci nel post
Migliaia di persone alla maniefstazione dei lavoratori e delle lavoratrici della SOGEFI del gruppo CIR Di Benedetti che ha licenziato i 230 dipendenti dello stabilimento di Mantova. La lotta continua fino alla riassunzione di tutto il personale. Tutta Mantova vicino ai lavoratori in difesa del futuro della città e del territorio.
Guarda tutte le foto del corteo dalla SOGEFI a piazza Mantegna su http://www.comunisti-italiani-mantova.it/
  • Altro incidente mortale sul lavoro in Lombardi: muore un giovane operaio alla Marcegaglia di Casalmaggiore (CR) travolto da un fascio di tubi di ferro

2 commenti:

monica ha detto...

CRISI SOGEFI: continuare la lotta fino al ritiro dei licenziamenti
I Comunisti Italiani sono coi lavoratori della SOGEFI e saranno al loro fianco in tutte le lotte per il ritiro dei licenziamenti ed il futuro della attività produttiva, dopo il fallimento della trattativa al Ministero, a causa dell' atteggiamento irresponsabile dell'azienda che potrebbe mettere per strada 230 dipendenti e le loro famiglie. La lotta non può fermarsi perchè la SOGEFI rappresenta il vero e proprio esempio di quanto il capitalismo selvaggio, che detta le regole della gobalizzazione economica, è disposto ad imporre in termini di costi sociali ed umani.
L' impresa è sana e devono essere percorse tutte le strade per ripristinarne l'attività, imponendo una assunzone di responsabilità agli imprenditori: in caso contrario, se la lotta dei lavoratori non avrà sbocco, il futuro potrebbe diventare incerto per tutti, giacchè il padronato oggi può gestire come e quando vuole ogni processo imprenditoriale, senza rendere conto e senza pagare pegno.
Il vincolo dell'area proposto dal Comune è buona cosa, ma non dimentichiamo che l'area stessa su cui sorge lo stabilimento, si trova al centro di un sito che dovrà essere bonificato perchè circondato dalle industrie inquinanti della zona industriale, per cui al problema di non permettere in futuro edificazioni con diversa destinazione, si antepone quello della contingente difficiltà di cedere a terzi imprenditori un'area soggetta comunque ad una futura, costosa bonifica i cui termini restano da definire.
Liberismo, speculazione finanziaria, globalizzazione stanno portando al degrado un' intera società che ha rinunciato al suo ruolo produttivo e, ovviamente, a partire dai più deboli: i lavoratori, sacrificati alle esigenze di un capitalismo a cui sono stati tolti tutti i freni. Emergono oggi i risultati delle scelte operate nel recente passato dai governi di centro destra come di di centro sinistra, che hanno seguito l'imperativo della liberalizzazione e della privatizzazione. La conseguente destrutturazione dello Stato, le cui istanze di governo sono diventate impotenti, infatti, ha portato questi risultati che però non possono passare sotto silenzio.
L'unica speranza per un fututo migliore per le classi subalterne è dunque la ripresa del conflitto sociale per rivendicare un diritto oggi non più garantito, come il lavoro.
In un momento come l'attuale, diviene pertanto ineludibile la lotta per difendere il contratto collettivo nazionale, contro qualsiasi forma di cedimento. Accettare il principio della contrattazione integrativa di secondo livello in sede decentrata, come proposto, potrebbe rappresentare l'inizio della fine, soprattutto per i lavoratori delle piccole e medie imprese. In tali realtà oggi i lavoratori soccombono ancor di più nel rapporto di forza col paronato: se in sede decentrata verranno chiesti sacrifici, effettuate diseguaglianze, imposti gli straordinari detassati e/o scelti i lavoratori che "potranni" eseguirli, per i padroni diventerà più facile trattare direttamente con un lavoratore sempre più in difficoltà, indebolito e quindi contrastare il sindacato che il padronato vuole debole e acquisciente.
Per questo saremo al fianco dei lavoratori della SOGEFI in tutte le loro azioni di lotta, solo la loro lotta potrà rendere il futuro migliore ad una intera scoietà.

Massimo Mergoni - segretario provinciale Pdci
Fausto Motta, Marco Casali, Emiliano Maffezzoli - commissione operaia Pdci
Monica Perugini, Roberto Pavani, Carlo Grassi - gruppo Pdci Provincia di Mantova

monica ha detto...

Proprio nel giorno dello sciopero provinciale dei meccanici mantovani sul caso SOGEFI, un giovane operaio muore a Casalmaggiore alla Marcegalia, pare per una fatalità. Un carico di ferro si è sganciato e lo ha travolto. Anche presso gli stabilimenti della Marcegaglia non è la prima volta che avvengono incidenti gravi a riprova di come siano diventate ovunque pericolose, oltre che difficili, le condizioni di vita nelle fabbriche, nei cantieri e in genere in tutto il mondo del lavoro. La Lombardia aumenta così il suo triste primato delle morti bianche, mentre non si vedono prospettive sul fronte della sicurezza e della prevenzione, tanto che gli incidenti e la perdita della vita di un lavoratore pare essere messa nel conto come una tragica fatalità, una variante "possibile", alla faccia dei diritti e delle garanzie. I Comunisti Italiani si stringono attorno alla famiglia del giovane, ai lavoratori ed al sindacato e ribadiscono come sia più che mai necessario tornare ad un azione politica di lotta e conflitto sociale che ponga come prioriotario il tema del lavoro e della rappresentanza politica e sociale del mondo dei lavoratori contro i grandi interessi del capitale globalizzato che, interessato unicamente al profitto, si dimostra ogni giorno di più insensibile verso il rispetto dei dirittti così come della dignità umana.

Commissione Operaia Pdci Mantova