mercoledì 18 giugno 2008

18 OPERAIE A DOMICILIO LICENZIATE ALLA GABBIANO. LA LOTTA PER IL LAVORO DEVE TORNARE PROTAGONISTA: Monica Perugini (Pdci), Scilla Alberini (SC)


Anche l'UNIEURO vuole mettere in mobilità 40 lavoratori: Grassi, Perugini e Pavani chiedono alla Provincia l'immnediata apertura dello sportello per le crisi aziendali. Monica Perugini (Pdci) e Scilla Alberini (SC) scrivono al Ministero del Lavoro attraverso la consigliera di parità: a pagare per prime sono sempre le donne. Raccomandazione alla Provincia di Mantova perchè apra da subito uno sportello per la risoluzione immedita delle crisi aziendali a favore dei lavoratori: Monica Perugini (capogruppo Pdci Provincia di Mantova), Scilla Alberini (assessore Sinistra Critica Comune di Suzzara.
Carlo Grassi, assessore provinciale al lavoro (Pdci): serve urgentemente uno sportello per aiutare i lavoratori licienzati. la delegazione Pdci presenta la proposta per una sua immediata attuazione.
Leggi l'articolo di Monica Perugini a proposito degli incidenti sul lavoro alla Marcegaglia su:
http://www.gennarocarotenuto.it/2563-piccoli-operai-non-crescono

2 commenti:

monica ha detto...

18 operaie a domicilio a tempo pieno, licenziate dalla Gabbiano, crisi UNIEURO, crisi di aziende medio/grandi, salari da fame: è guerra contro i lavoratori. La lotta per il lavoro deve tornare protagonista
18 operaie (fra loro un solo dipendente) a domicilio e a tempo pieno, della mantovana Gabbiano, prevalentemente residenti a Virgilio e Curtatone, quasi tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità e poi licenziate, dall'impresa da cui dipendevano poichè il prodotto semilavorato confezionato comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Il dramma è che queste lavoratrici arrivano alla disoccupazione dopo i 60 giorni di mobilità previsti dall'accordo fra azienda e sindacato, ma senza nessuna forma di reinserimento lavorativo e/o ricollocazione. Alla grave situazione delle lavoratrici a domicilio in nquesti giorni si è aggiunta la preannunciata crisi dei due megozi UNIEURO del mantovano, pure in crisi di mendite e che hanno minacciato la mobilità per circa 40 lavoratori.
Non c'è tregua dunque nella lotta del padronato contro il mondo del lavoro e, come sempre, le prime a rimetterci sono le donne, quelle che svolgono le mansioni più umili, con salari bassi e che sono facilmente rimpiazzabili nell'enormità del mercato globale. Niente e nessuno da' loro garanzie, giacchè la situazione sa' di normalità, anzi, pure il futuro della classe operaia "tradizionale", quella delle grandi e medie imprese ancora garantite da un contratto nazionale, è indirizzato verso tale traguardo, quello della precariatà e quindi della subordinazione globale, nel lavoro e quindi nella vita.
Per queste lavoratrici, poi, diventa persino difficile condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta, visto che la loro forma lavorativa è una di quelle maggiormante arretrate e che il movimento operaio e sindacale aveva sconfitto con le lotte degli anni 70: il lavoro a domicilio. Oggi non hanno neppure questo e tutto ciò, tragicamente, avviene a seguito dell'esperienza di un governo di centro sinistra nel quale le classi popolari avevano riposto fiducia, chiedendo, almeno, di ritirare la legge sul precariato che ha portato a simili disastri. Non sono la Legge 30 è rimasta inalterata, ma è stata inasprita da quel protocollo su welfare e pensioni che ha addirittura peggiorato la situazione di tutti/e, oltre ad aprie la strada all'abolizione effettiva del contratto nazionale di lavoro, proposta dai padroni con la solerte accettazione di CISL e UIL.
Siamo dunque al fianco delle lavoratrici a domicilio della Gabbiano ed abbiamo chiesto alla consigliera provinciale di partià, quale responsabile del Ministero del Lavoro nel nostro territorio, di attivarsi per il ricollocamento delle lavoratrici rimaste senza lavoro ed alla Provincia di accogliere immediatamente la prooposto formulata con raccomandazione urgente di approntare uno sportello di crisi per la ricollocazione immediata delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono quella che giudichiamo un'autentica violenza del padronato globale contro uomini e donne privati di quel diritto che la Costituzione Repubblicana, che oggi tanto celebriamo, "aveva" imposto nel suo primo articolo: il lavoro, il lavoro come diritto e non come elargizione.

Monica Perugini (consigliere provinciale Pdci Mantova)

Scilla Alberini (assessore Comune di Suzzara Sinistra Critica)

monica ha detto...

COMUNICATO MONICA PERUGINI, SCILLA ALBERINI

18 operaie (fra loro un solo dipendente) a domicilio e a tempo pieno, della mantovana Gabbiano, prevalentemente residenti a Virgilio e Curtatone, tutte giovani e poco scolarizzate, sono state messe in mobilità e poi licenziate, dall'impresa da cui dipendevano poichè il prodotto semilavorato confezionato comporta costi troppo alti rispetto allo stesso prodotto finito che giunge dai mercati asiatici. Il dramma è che queste lavoratrici arrivano alla disoccupazione dopo i 60 giorni di mobilità previsti dall'accordo fra azienda e sindacato, ma senza nessuna forma di reinserimento lavorativo e/o ricollocazione Non c'è tregua dunque nella lotta del padronato contro il mondo del lavoro e, come sempre, le prime a rimetterci sono le donne, quelle che svolgono le mansioni più umili, con salarfi da fame e che sono facilmente rimpiazzabili nell'enormità del mercato globale. Niente e nessuno da' loro garanzie, giacchè la situazione sa' di normalità, anzi, pure il futuro della classe operaia "tradizionale", quella delle grandi e medie imprese ancora garantite da un contratto nazionale, è indirizzato verso tale traguardo, quello della precariatà e quindi della subordinazione globale, nel lavoro e quindi nella vita.Per queste lavoratrici diventa persino difficile condividere percorsi di sindacalizzazione e di lotta, visto che la loro forma lavorativa è una di quelle maggiormante arretrate e che il movimento operaio e sindacale aveva sconfitto con le lotte degli anni 70: il lavoro a domicilio. Oggi non hanno neppure questo e, tragicamente, a seguito dell'esperienza di un governo di centro sinistra a cui le classi popolari avevano chiesto, almeno, di ritirare la legge sul precariato che ha portato a simili disastri. Non sono la Legge 30 è rimasta inalterata ma è stata inasprita da quel protocollo su welfare e pensioni che ha adirittura peggiorato la situazione di tutti/e oltre ad aprie la strada all'abolizione effettiva del contratto nazionale di lavoro a proposta dai padroni con la solerte accettazione di CISL e UIL.Siamo al fianco delle lavoratrici a domicilio della Gabbiano: abbiamo chiesto alla Provincia di Mantova con una raccomandazione urgente di approntare immediatamento uno sportello di crisi per la ricollocazione immediata delle lavoratrici e dei lavoratori che subiscono quella che giudichiamo un'autentica violenza del padronato globale contro uomini e donne privati di quel diritto che la Costituzione Repubblicana, che oggi tanto celebriamo, "aveva" imposto nel suo primo articolo.