martedì 2 dicembre 2008

NO ALLE PROPOSTE LEGHISTE DI NON CURARE I CITTADINI E I BAMBINI STRANIERI SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO: I COMUNISTI PRESENTANO LA MOZIONE IN PROVINCIA

L'art. 32 della Costituzione Italiana stabilisce quale diritto fondamentale dell'individuo il diritto alla tutela della salute e garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite, anche nell'interesse della collettività.... Leggi nel commento la proposta di mozione dei consiglieri provinciali del Pdci Monica Perugini e Roberto Pavani.

1 commento:

monica ha detto...

NO ALLA PROPOSTA LEGHISTA DI NON CURARE I CITTADINI E I BAMBINI STRANIERI SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO: ECCO LA MOZIONE DEI COMUNISTI ITALIANI AL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MANTOVA

L'art. 32 della Costituzione Italiana stabilisce quale diritto fondamentale dell'individuo il diritto alla tutela della salute e garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite, anche nell'interesse della collettività.
Il DL 286 del 1998 all'art. 35, poi, prevede la gratuità delle cure urgenti ed essenziali anche agli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale, senza permesso di soggiorno e risorse economiche: nessuna segnalazione è prevista, salvo i casi di obbligatorietà di referto, come per i cittadini italiani.
In barba a ciò, giorni fa la La Lega Nord ha presentato un emendamento che prevede l'abrogazione del comma 5 dell'art. 35, proponendo di abolire la gratuità della prestazione urgente ed essenziale agli stranieri non iscritti al SSN, privi di risorse economiche e propone l'obbligo per le autorità sanitarie di segnalazione all'autorità competente.
Per primi i pediatri di libera scelta, aderenti alla FIMP operanti nel SSN, hanno sottoscritto un appello, considerando gravissima tale proposta emandativa che spingerebbe nella esclusione sociale la popolazione più indigente e ne hanno chiesto il ritiro. Medicina Democartica ha quindi replicato all'ennesima sortita delle destre che, col ministro alla sanità Sacconi, sostiene che il medico deve segnalare alla autorità se un cittadino è irregolare e se clandestino, espulso. Si tratta di proposte irricevibili: l'abrogazione richiesta, infatti, violerebbe il principio universale alla salute di cui all'art. 32 della Costituzione, metterebbe in pericolo la tutela della salute della collettività anche per curare patologie gravi, aprendo conretamente la strada verso l'abolizione del diritto di cura. Va ricordato alla destra al potere, poi, che l'Italia è uno degli stati firmatari della Convenzione ONU di New York del 1989 sui diritti del fanciullo, recepita con la legge 176 del '91 in cui di stasbilisce che ogni minore straniero ha il diritto di usufruire della prestazioni mediche pediatriche, a prescindere dalla regolarità del soggiorno. Medicina Democratica, i pediatri e altre numerose associazioni professionali che hanno lanciato un appello alla sensibilizzare ed alla mobilitazione, ricordano che la professione medica si ispira ai principi della solidarietà e al rispetto dei diritti fondamentali della persona e chiedono il ritiro dell'emendamento leghista che, a differenza di quanto inizialmente diffuso dalla stampa, è stato riproposto dallo stesso Sacconi. I medici attraverso le loro associazioni hanno già comunicato che, in caso di approvazione di tale abberrazione, si rifiuteranno di denunciare i pazienti. Anche la politica e l'opinione pubblica devono intervenire con forza e sollevarsi contro un degrado etico e culturale che vede il prevalere dei peggiori istinti razzisti e xenofobi da parte dei governanti di un paese che, fino a pochi decenni fa, primeggiava nei flussi migratori verso i paesi che offrivano opportunità di lavoro e che ha visto milioni di suoi cittadini soffrire le medesime condizioni di prevaricazione ed esclusione sociale. Il rischio che con un colpo di spugna, in pochi mesi, vengano cancellate le conquiste di decenni di lotte, sembra farsi reale ogni giorni di più: non possiamo fingere che la cosa non ci riguardi. Per questo il gruppo dei Comunisti Italiani ha presentato una mozione in tal senso al consiglio provinciale di Mantova, ricordando l'impegno che proprio questa Provincia ha profuso negli anni a favore della integrazione mullticulturale dei cittadini e delle cittadine stranieri/e, compreso il servizio ambulatoriale per tutti i gli stranieri, contribuendo a realizzare quella cultura solidale e di interazione sociale che ha migliorato noi e gli altri, e certo non solo in termini economici.

Monica Perugini e Roberto Pavani consiglieri provinciali Pdci Mantova