domenica 15 marzo 2009

Martedì 17 marzo:la commemorazione fatta da Carlo Grassi del compagno Enore Lucchini al funerale civile presso la Coop Bertani.

CI SONO DELLE PAROLE PER CUI VALE LA PENA VIVERE, UNA DI QUESTE è LA PAROLA COMPAGNO. Leggi la commemorazione nel commento.

1 commento:

monica ha detto...

Enore
La sosta qui davanti alla cooperativa non è casuale. E ringrazio la famiglia per questa scelta. Perché la cooperativa è stata la sua casa. Non è un luogo qualsiasi. Ma il luogo in cui Enore ritrovava il suo contesto umano e sociale, in cui coltivava le sue relazioni con i compagni e realizzava i suoi progetti. Le sue feste. Il posto dove il nostro locale e il globale si incontrano e danno vita alla nostra società.
Enore Condivideva le scelte della cooperativa, di cui è stato socio e amministratore per tanti anni. Dall’accoglienza dei bambini saharawi, a cui portava la verdura del suo orto, al doposcuola dei bambini indiani per i quali mi aveva dato dei libretti che aveva raccolto.
E la cooperativa era ben contenta di ospitare le sue iniziative così come è aperta a tutti. Perché la cooperativa è madre. Genetratrice di fratellanza.

Di Enore i giornali ricordano il suo ruolo di fondatore della Marcia Zampa, la sua attività di podista e il suo amore per gli animali.
Ma questo ritratto è riduttivo.
Perché Enore è stato anche altro.
Durante la malattia ho avuto modo di parlargli.
E mi ha raccontato episodi che non conoscevo, fin da quando, ragazzo nell’immediato dopoguerra, ha dovuto interrompere gli studi, per aiutare la madre nei mercati. Poi ha fatto il manovale, è stato dipendente di una fioreria, poi ha lavorato per Cecchini come operaio delle linee telefoniche. E’ stato anche precario in Provincia come fattorino, alternando nella ricerca del lavoro periodi di cassa integrazione, proprio come succede oggi. E partecipando in modo attivo alle condizioni della classe operaia.
Perché Enore ha avuto anche un ruolo politico, è stato segretario del Partito comunista, una militanza che non è mai venuta meno. Erede di una famiglia orgogliosa delle sue radici, ha fondato l’Arci, era iscritto all’Anpi ed ha sempre collaborato alle feste de L’Unità e della sinistra locali.
Il suo nome in questo senso si va ad aggiungere a quello di tanti compagni e soci che hanno dato un valido contributo alla nostra comunità.
Credo che in queste occasioni , assieme agli affetti famigliari, la dimensione politica della persona vada ricordata, Dovremmo essere più attenti a conservare questo patrimonio di persone per l’esempio che ci hanno dato . Il suo nome va iscritto in un albo ideale, assieme a quello di Cesare e Aldo Natali, di Zamboni, e di tanti altri fino a Giuseppe Bertani, come ci ricorda il libro di Carlo Longhini “Splende il Sol dell’Avvenir”.

A me personalmente piace ricordarlo anche come custode della Fossaviva: se lo volevo andare a trovare, bastava andare al Serraglio e costeggiare la fossaviva . lo trovavi attorno al Ponte con i suoi gatti a conversare amabilmente di fronte al meraviglioso scenario che si apre davanti a casa sua, lo spettacolo delle valli con sullo sfondo il profilo di Buscoldo.
Ciao Enore.


Carlo Grassi