domenica 16 maggio 2010
NUOVA PANSAC, anche a Mantova oltre 40 licenziamenti. Occorre che Comune e distretto sottoscrivano l'intesa a favore dei lavoratori in crisi
Carlo Grassi assessore provinciale al lavoro, interviene sulla crisi Nuova Pansac e ribadisce la necessità di sottoscrivere l'intesa provinciale a tutela dei lavoratori delle fabbriche in crisi che il Comune di Mantova e il distretto non hanno ancora sottoscritto. La nuova Giunta non può impedire che si attuino le politiche attive e di sostegno possibili per tamponare la crisi sofferta dai lavoratori e dalle loro famiglie. Anche i distretti di Asola e Castiglione sono in ritardo e diventa irresponsabile non dare risposte.
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RISI: LA CHIUSURA DEKKA SEDE MANTOVANA DELLA NUOVA PANSAC RIBADISCE LE RESPONSABILITA' di quelle amministrazioni comunali e di quei distretti che non hanno sottoscritto l'intesa provinciale per il lavoro che prevede forme di sostegno e di accompagnamento: prima fra tutte Mantova, chhe dopo un anno di tira e molla è giunta a scadenza senza firmare.
Mi aspettavo che oltre alle parole ed alla partecipazione in prima fila alle manifestazioni quella "sinistra" aderisse alla proposta... ora rinnoviamo la richiesta alla nuova amministrazione.
E vale anche per chi si ostina a non frmare, impedendo ai lavoratori sosstegno e formazioni professionale a carico degli enti pubblici e non ... delle loro tasche.
Il precipitare della crisi della Nuova Pansac con oltre 40 lavoratori che perderanno il lavoro anche a Mantova, accellera l'urgenza con cui occorre definire la firma del protocollo d'intesa fra Provincia e distretto del Comune di Mantova, per assumere le misuredi contrasto della crisi economica previste dalle leggi regionali attraverso forme di politiche attive del lavoro, oltre che di sostengano al redito e di reinserimento occupazionale, dei lavoratori llicenziati.
La precedente giunta del capoluogo, nonostante le insistenti richieste dal parte della Provincia, le numerose riunioni e contatti fra uffici, non ha mai dati risposta e nemmeno sottoscritto l'intesa, a differemza di altri distretti, limitando così la pratica del sostegno ad interventi assistenziali, non coordinati nel territorio del distretto e che non permettono di usufruire delle forme di sostegno previste dalla Regione per il tramite della Provincia.
A tale riguardo, per esempio, mi chiedo se l'iniziativa dei 10.000 euro, presentata di recente come sostegno agli acquisti per le famiglie dei cassaintegrati, rientri in quei contributi che la Provincia aveva assegnato a Mantova come forma di sostegno al reddito, non essendo stato attivato quel coordinamento fra enti che le nuove norme impongono per contrastare gli effetti di una crisi devastante.
Senza la sottoscrizione dell'accordo, poi, nè Mantova nè gli altri comuni del distretto potranno usufruire dei nuovi contributi deliberati dlla giunta provinciale così come non potranno utilizzare le forme attive di reinserimento previsto dal sistema delle "doti lavoro" con sostegno al reddito e di formazione professionale a totale carico dei finanziamenti regionali e provinciali: queste forme, per esempio, potrebbero essere immediatamente attivate a favore dei lavoratori e delle lavoratrici della Nuova Pansac.
Lo stesso dicasi per quei distretti che ancora non hanno firmato: al riguardo non credo siano spendibili motivazioni di carattere ideologico, trattandosi di provvedimenti rientranti nella politica impartita dalla Regionbe Lombardia. Semmai potrei lamentare il contrario! Ma in tempi di disasastro mi sarei aspettato un po' più di attenzione e senso di responsabilità.
Mi aspetto dunque che sindaco di Mantova e assessore alle politiche sociali, aderiscano velocemente alla proposta; ancora non riesco a comprendere come la passata amministrazione e i suoi uffici non la abbiano considerata nei giusti termini, causando inammissibili ritardi a danno dei lavoratori interessati, nonostante gli effetti devastanti della crisi siano da tempo eclatanti, anche nel capoluogo.
Dopo le ultime drammatiche vicende, in particolare della Nuova Pansac, confido che ci sia finalmente una sterzata e si ponga fine a quello che giudico un incomprensibile immobilismo in un settore di intervento che, al contrario, avrebbe dovuto rappresentare la prima preoccupazione di un sindaco e della intera sinistra che dice di rivolgersi al mondo del lavoro e dei lavori.
Carlo Grassi
assessore provinciale al lavoro ed alla formazione professionale
Mantova
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