martedì 22 aprile 2008

Ancora uno stupro a Roma, ancora una volta la violenza sulle donne è sfruttata e strumentalizzata.

Leggi nel post la lettera delle compagne del Collettivo Femminista Colpo di Streghe di Mantova. Patrizia Quadri, Livia Fenaroli, Scilla Alberini, Monica Perugini , Ilaria Reggiani, Silvia Rossi, Adriana Gaio, Sabrina Simoncelli, Silva Grossi, Giulia Baraldi, Delia Furio, Giulia Pinciarella, Vittoria Sarcuni.
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colpodistreghe@libero.it

1 commento:

monica ha detto...

Ancora uno stupro a Roma e ancora una volta la violazione del corpo delle donne è sfruttata e strumentalizzata per catturare un retrivo ed ipocrita senso comune inaccettabile, fortemente lesivo per le donne, a dispetto delle prediche da campagna elettorale sfoderate da tutte le parti. La violenza maschile sulle donne, infatti, non è un dato emergenziale, è un dato strutturale, divenuto grandemente maggioritario, caratteristico di tutte le culture: e proprio le donne sanno molto bene quanto esso non conosca differenze di classe, etnia, cultura, religione e appartenenza politica. Rammentiamo da troppo tempo come la violenza sulle donne, quella più nascosta ma più diffusa, sia quella che avviene nell'ambito familiare, scatenata spesso abitualmente, da mariti, fidanzati, padri, parenti, ex patner.Come ha ricordato la grande nella manifestazione del 24 novembre 2007 svoltasi a Roma, la violenza sulle donne non ha confini e non sarà nessun decreto sicurezza a porvi fine, in particolare se reazionario e razzista come quello che il futuro governo ha già in programma di emanare e che anche gli amministratori locali "bipartisan" sembrano condividere senza riserve. Le donne quindi non possono che essere le prime a dar vita ad un forte e sentito momento di reale solidarietà e di denuncia che parta dal territorio e sappia dare una risposta politica e culturale all'ennesimo abuso di una giovane donna aggredita e violentata alla stazione La Storta di Roma. E tutto ciò nonostante la grande difficoltà politica che la sinistra tutta e i movimenti stanno attraversando, l'indomani della sconfitta elettorale che ha visto la destra italiana trionfare. Da questa sconfitta siamo pronte a ripartire, non eludendo una decisa autocritica ma anche non risparmiando una altrettanto impietosa critica a coloro che hanno condotto a scelte che oggi mettono a repentaglio diritti, libertà, conquiste di generazioni ottenute non solo per sè ma per il futuro. Proprio dalla difesa di quei diritti e di quelle libertà che hanno reso la nostra una società civile e democratica, intendiamo riprendere la lotta e non omologarci: le donne sono sempre le prime a farlo.

Patrizia Quadri, Livia Fenaroli, Scilla Alberini, Monica Perugini , Ilaria Reggiani, Silvia Rossi, Adriana Gaio, Silva Grossi, Giulia Baraldi, Delia Furio, Giulia Pinciarella, Vittoria Sarcuni.
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