mercoledì 13 agosto 2008

AUTOSTRADA MANTOVA / CREMONA: ECCO LE OSSERVAZIONI DEI COMUNISTI ITALIANI E IL COMMENTO DI MONICA PERUGINI capogruppo Pdci in Provincia a Mantova

Leggi nel commento le osservazioni sull'autostarda Mantova - Cremona presentata da Monica Perugini, capogruppo del Pdci in consiglio provinciale.

2 commenti:

monica ha detto...

OSSERVAZIONI AL PROGETTO DEFINITIVO DELL'AUTOSTRADA REGIONALE CREMONA-MANTOVA



Premessa: descrizione della situazione attuale della viabilità a sud di Mantova


La viabilità a sud di Mantova presenta elementi di forte criticità che riguardano tutti i comuni che appartengono a quest’area. La rete viabilistica risulta infatti del tutto inadeguata e gli interventi recenti, come la costruzione della prima parte del cosiddetto Asse sud, hanno portato importanti benefici in alcune zone (ad esempio a Borgo Angeli, Dosso del Corso, Circonvallazione sud, Borgo Pompilio, Spolverina), mentre sono risultati non risolutivi, anzi peggiorativi nei risultati, in altre. Concludendosi con un rondò alla Valle dei Fiori l’Asse sud risulta infatti monco per cui il traffico pesante in transito si trova costretto o a proseguire verso la città per immettersi su via Brennero attraverso Porta Cerese, penalizzando in modo intollerabile sul piano della sicurezza e della vivibilità ambientale i residenti dei quartieri cittadini di Te Brunetti e di Valletta Valsecchi; oppure è obbligato a ritornare verso Cerese per percorrere la ex statale Romana sino al casello di Mantova sud dell’AutoBrennero, provocando gravissimi disagi ai residenti di Cerese, Pietole, San Biagio. La stessa situazione gravemente penalizzante si determina con il percorso inverso dello stesso traffico pesante, che continua a confluire sull’Asse sud attraverso il rondò della Valle dei Fiori, da una parte provenendo da via Brennero per Porta Cerese e via Parma, e dall’altra percorrendo la Romana sino a Cerese dal casello di Mantova sud. La richiesta, peraltro giustificata, degli abitanti di Valletta Valsecchi di interdire il passaggio dei TIR per via Brennero, divieto da far rispettare attraverso la installazione di telecamere, oltre a provocare analoga richiesta degli abitanti di Cerese e Bagnolo che si affacciano sulla Romana, costituisce un palliativo temporaneo e alla lunga di dubbia efficacia. Mantova, Virgilio e Bagnolo, ma anche Castellucchio e Curtatone, scontano l'assenza di una strada tangenziale in grado di spostare stabilmente all’esterno degli abitati il flusso ormai insostenibile del traffico pesante che attraversa questi territori.



Ricostruzione storica: il protocollo del ’96 e l’accordo per l'autostrada Cremona- Mantova



Nel 1996 i Comuni di Mantova, Virgilio e Bagnolo, insieme alla Provincia di Mantova, firmarono con la Regione un accordo per il sistema tangenziale di Mantova che, se attuato integralmente, avrebbe risolto in modo efficace i problemi sopradescritti. Frutto sia pure parziale di quella intesa è la recente realizzazione e attivazione del cosiddetto Asse sud Angeli-Cerese (Valle dei Fiori), che nei programmi previsti dal protocollo avrebbe dovuto costituire il primo tratto della nuova tangenziale. Il percorso avrebbe dovuto infatti proseguire da Cerese sino a Pietole e quindi all’innesto con l’Autobrennero presso il casello di Mantova sud, mentre in prossimità di Pietole avrebbero dovuto dipartirsi due bretelline, l’una verso Valdaro-Ostigliese, l’altra verso Cappelletta. Purtroppo tale progetto fu vanificato dal nuovo accordo sopraggiunto nel 2003 sull'autostrada Cremona-Mantova. Con questa intesa l’Asse sud viene sostanzialmente bloccato al rondò della Valle dei Fiori, cancellando sia la prosecuzione sino al casello di Mantova sud sia la bretellina Pietole-Valdaro-Ostigliese. L’unica concessione come opera accessoria della nuova autostrada, contenuta nell’intesa del 2003, riguarda una bretellina a due corsie Cerese-Cappelletta, che dovrebbe tuttavia snodarsi dal rondò della valle dei Fiori e non da Pietole come previso nel protocollo ’96. Secondo gli amministratori della Provincia e del Comune di Virgilio, quest’opera avrebbe avuto la funzione di dirottare verso la nuova autostrada in prossimità di Cappelletta tutto il traffico pesante che ora transita per Porta Cerese da una parte, e per la ex statale Romana dall’altra, e di fatto quindi fungere da tangenziale di Mantova e Virgilio. È assolutamente evidente che un percorso tortuoso e accidentato come quello proposto, che presenta una quantità di strozzature e rotatorie, non rappresenta la soluzione al traffico che affligge tutta la fascia a sud del capoluogo.

È vero che il comune di Virgilio e Provincia, con l’accordo del comune di Mantova, recentemente hanno tentato di correggere la irrazionalità di una tale impostazione, anche sull’onda delle proteste e delle contestazioni dei vari Comitati che si sono a ragione mobilitati su questa vicenda. Hanno quindi proposto di prolungare l’Asse sud a quattro corsie sino a Pietole e una generica riqualificazione della ex statale Romana per il tratto successivo sino al casello di Mantova sud. Tuttavia per una tale correzione di rotta mancano i progetti e soprattutto l'indicazione su dove reperire le risorse necessarie. Ciò è confermato dalla totale assenza di tale riqualificazione della Romana nel progetto definitivo dell'autostrada Cremona-Mantova.



L'impostazione del bando di gara: la suddivisione in tre lotti funzionali



Il 15 aprile 2005 veniva pubblicato il bando di gara per l'aggiudicazione della concessione relativa all'autostrada Cremona-Mantova. Nel bando era specificata la suddivisione in tre lotti della costruzione dell’autostrada, secondo il seguente schema:

nella fase 1 (da ultimarsi entro 36 mesi dall’approvazione del progetto esecutivo), la realizzazione del tratto 1A dall’interconnessione con l’autostrada A21 in comune di Cremona all’interconnessione con l’autostrada Ti.Bre. in comune di Tornata; del tratto 1B, dalla ex SS 62 in comune di Virgilio all’interconnessione con l’autostrada A22; del tratto 1C, variante allla ex SS 62 dall’Asse interurbano di Mantova (Valle dei Fiori) al casello di Virgilio; del tratto 1D, variante alla ex SS 10 Castellucchio-Asse sud (località Angeli);

nella fase 2 (da ultimarsi entro quindici anni dall’entrata in esercizio della prima fase), la realizzazione del tratto dall’interconnessione con l’autostrada Ti.Bre. in comune di Marcaria al casello di Castellucchio;

nella fase 3 (da ultimarsi entro venti anni dall’entrata in esercizio della prima fase), la realizzazione del tratto dal casello di Castellucchio alla ex SS 62 in comune di Virgilio.



È utile ricordare tale suddivisione perché la distribuzione temporale su venticinque anni dei tre lotti dell'autostrada è alla base delle considerazioni qui esposte dai comitati scriventi e delle proposte che ne conseguono.

La caratteristica principale del territorio attraversato dal progetto è infatti data dall'altissima vocazione agricola della zona, su cui insiste l'attività di un consistente numero di aziende agricole, per lo più a indirizzo zootecnico, di notevole valore. In gran parte specializzate nella produzione di Grana Padano, prodotto DOP riconosciuto e tutelato dall'Unione Europea, queste aziende hanno raggiunto un elevato livello di selezione genealogica e di qualità produttiva che le pone ai vertici dell'agricoltura non solo italiana ma addirittura europea.

Per ciascuna di queste aziende il pericolo rappresentato dall'autostrada non consiste soltanto nell'eventuale esproprio a cui verranno sottoposte al momento della costruzione dell'infrastruttura, ma anche nell'imposizione di un vincolo (già in essere dal 30 dicembre 2003 in virtù della delibera regionale che approvava il progetto preliminare) che di fatto limita enormemente le possibilità di investire nell'attività e proseguire nelle scelte di qualità e innovazione portate avanti finora. Un danno incalcolabile non solo per le singole aziende, ma anche per il comparto nella sua totalità, indotto compreso.

Tenendo presenti queste circostanze, la suddivisione in tre lotti distribuiti così a lungo nel tempo rappresenta un'ipoteca inaccettabile per il territorio mantovano attraversato dall'infrastruttura: pur vedendo spostato nel tempo di venticinque o forse trent'anni il pericolo della costruzione dell'autostrada, tutto il comune di Curtatone e parte del comune di Virgilio dovrebbero vivere per alcuni decenni sotto questa "spada di Damocle".



Il progetto definitivo dell'autostrada Cremona-Mantova: la proposta dei Comitati


La circostanza della presentazione, il 29 giugno 2008, del progetto definitivo dell'autostrada e delle opere accessorie e la possibilità per i soggetti pubblici e privati interessati di presentare entro sessanta giorni le proprie osservazioni e proposte correttive costituiscono un'opportunità da non perdere. Con un duplice obiettivo: in primo luogo ridurre l’impatto ambientale e lo spreco di territorio del tracciato dell'autostrada e delle infrastrutture connesse proposto dalla società concessionaria; in secondo luogo potenziarne l'efficacia sul piano viabilistico per eliminare in modo permanente le congestioni da traffico che quotidianamente e con troppa frequenza si verificano nella nostra città e nell’hinterland.



Nel dicembre 2007 i comitati di Bagnolo San Vito, Curtatone e Virgilio hanno presentato al consiglio della Provincia di Mantova, ai sensi dell'art. 70 dello Statuto dell'ente, una proposta di deliberazione d'iniziativa popolare corredata da 2.500 firme di cittadini (in allegato), poi discussa dal consiglio stesso il 5 febbraio 2008 e respinta con 14 voti contro 17. In estrema sintesi, la proposta correttiva del tracciato e delle funzioni dell'autostrada Mantova-Cremona nel tratto da Castellucchio all’innesto con l’A22 del Brennero è la seguente:



a) il percorso dell'autostrada sottoposto a pedaggio si concluda al casello di Castellucchio;

b) il tracciato prosegua come tangenziale libera da pedaggio parallelamente alla ferrovia Milano-Mantova sino all’innesto con l’Asse sud da poco realizzato;

c) l’Asse sud Angeli-Valle dei Fiori, opportunamente riqualificato se necessario, sia incorporato come parte integrante del raccordo tra le due autostrade (Mantova-Cremona e A22);

d) si completi l’Asse sud dalla Valle dei Fiori all’innesto con l’A22 presso S. Biagio. Il percorso di tale intervento deve essere il meno impattante, per quanto possibile, sul piano ambientale. Va quindi ripreso in considerazione il tracciato previsto dal protocollo del '96 al fine di ridurre l'impatto dell’attraversamento delle aree appartenenti al Parco del Mincio e della frazione di Pietole;

e) va mantenuta la bretellina di Virgilio da Cappelletta, prevedendone comunque l’innesto con la prosecuzione proposta dell’Asse interurbano presso Pietole.



I risultati attesi di una simile proposta sono di grande rilevanza.

Innanzitutto, il percorso proposto è assai più breve, dell’ordine di circa 10 km rispetto a quello indicato nel progetto presentato dalla società concessionaria della nuova Autostrada. Questo comporta una significativa riduzione dei costi dell'infrastruttura e un notevolissimo risparmio di territorio nei comuni di Curtatone, Virgilio e Bagnolo, peraltro di gran pregio sul piano della produzione agricola, che in altro modo sarebbe irrimediabilmente devastato dalla costruzione dell'autostrada.

In secondo luogo l'eliminazione del pedaggio e quindi l’accesso libero al raccordo tra Castellucchio e l’A22 fa assumere a questo percorso un'importantissima funzione tangenziale per i comuni - nell’ordine - di Castellucchio, Curtatone, Mantova, Virgilio e Bagnolo. Questo significa che tutto il traffico pesante che ora attraversa gli abitati di questi comuni può essere con successo dirottato su quest'arteria. Tutto ciò è confermato dal paragrafo 2.2 e dalle tabelle al paragrafo 3.4 dello Studio del Traffico presentato dal proponente all'interno dell'inquadramento generale del progetto definitivo (pag. 24 e pag. 50-51).

In terzo luogo, questa soluzione porterebbe all'eliminazione dal progetto di tutto il tratto autostradale previsto dall'autostazione di Castellucchio all'innesto sull'A22, corrispondente a circa 15 km di tracciato, e all'eliminazione del vincolo che grava su tutto il corridoio che attraversa questa zona. Un vincolo che, come si sottolineava in un passaggio precedente, costituisce un'ipoteca pesantissima per l'attività e lo sviluppo delle numerose e fiorenti aziende agricole che si trovano distribuite lungo il percorso e che rischierebbero di dover chiudere ancora prima dell'eventuale realizzazione dell'autostrada proprio a causa dell'inibizione forzata degli investimenti produttivi programmati o futuri.

Quanto ai mancati introiti da pedaggio per la società concessionaria relativi al tracciato proposto, essi potrebbero essere recuperati attraverso un lieve incremento delle tariffe sul resto del percorso autostradale da Cremona a Castellucchio.



Per tutti i motivi sopradescritti, questa soluzione rimane per i comitati scriventi quella preferibile e, se possibile, da verificare e privilegiare nella valutazione d'impatto ambientale dell'opera, anche alla luce dei possibili scenari futuri della viabilità autostradale dell'area nel suo complesso (completamento del raccordo del Ti.Bre. Fontevivo-Nogarole Rocca).





Il progetto definitivo dell'autostrada Cremona-Mantova: richiesta di correzione della parte finale del tracciato (Virgilio-Bagnolo San Vito)



Se la suddetta proposta dovesse essere ritenuta inaccoglibile dagli enti preposti alla valutazione dell'impatto ambientale dell'opera, i comitati avanzano una richiesta specifica e circoscritta riguardo alla parte finale del tracciato (Virgilio-Bagnolo San Vito), contrassegnata nel progetto definitivo dalla sigla D1. Il D1 è, come noto, l'unico tratto propriamente autostradale previsto in provincia di Mantova nella prima fase di realizzazione dell'infrastruttura. Pur essendo inferiore, come sviluppo lineare, ai 5 chilometri, causerebbe una devastazione irreversibile e senza precedenti di una zona agricola di altissimo pregio, senza portare in realtà alcun beneficio in termini viabilistici. Ciò è peraltro confermato anche dallo Studio del Traffico presentato dal proponente all'interno dell'inquadramento generale del progetto definitivo.

Per questi motivi, i comitati propongono che i 4,8 km di tracciato autostradale attualmente contrassegnati con la sigla D1 siano spostati a nord in modo da dare continuità all'Asse sud e collegarlo nella maniera più diretta e meno impattante possibile all'A22, con innesto a nord della frazione di San Biagio.



Per meglio illustrare e supportare le proposte fin qui esposte, i firmatari del presente documento si dichiarano fin d'ora disponibili a un eventuale contraddittorio con la Commissione nazionale per la Valutazione d'Impatto Ambientale, come previsto dall'art. 24 del Decreto Legislativo n.4 del 16 gennaio 2008.



I Comitati di Bagnolo San Vito, Curtatone e Virgilio contro l'autostrada Cremona-Mantova



Elenco allegati:

All. 1 copia del Protocollo del 1996

All. 2 Proposta di deliberazione d'iniziativa popolare presentata al Consiglio provinciale di Mantova in data 13 dicembre 2007, corredata da 2.500 firme di cittadini della Provincia di Mantova

All. 3 Proposta dei comitati approvata all'unanimità nel corso di un'assemblea pubblica tenutasi al Teatro Verdi di Buscoldo (Curtatone) il 26 marzo 2008

monica ha detto...

Il Comune di Mantova sostiene le osservazioni contro l'autostrada MN/CR, per il completamento dell'asse interurbano. Adesso e Curtatone a doversi esprimere.

I Comunisti Italiani si complimentano con la presa di posizione espressa dal sindaco di Mantova Fiorenza Brioni al tavolo tecnico sulla autostrada Mantova / Cremona.
Non è ancora detta l'ultima parola: è ancora possibile bloccare lo scempio che la proposta raèppresenta e chiedere la modifica del progetto affinchè si possa finalmente terminare l'asse interurbano (la tangenziale di Mantova e dei comuni limitrofi) e togliere il traffico pesante e di attraversamento da Valletta Valsecchi, Te BRumetti e Porta Cerese così come da Cerese e Bagnolo S.V.
E' questa un'occasione che non si ripeterà e che potrebbe risolvere tutti i problemi viari che aspettano la risoluzione da decenni.
Molto bene quindi l'espressione di Mantova, ora è la volta del Comune di Curtatone: dopo le mille ambiguità deve oggi decidere da che parte stare, se coi cittadini o con gli interessi particolari emersi in questi ultimi mesi, Non è più possibile, dopo le pronunce di Mantova, Bagnolo, Borgoforte, dei comitati e delle forze politiche che hanno presentato le opposizioni al progetto, schermirsi dalle responsabilità, anche perchè gli stessi cittadini di Curtatone hanno capito da un pezzo che quella autostrada a loro non serve, tanto meno caselli ed aree di sosta per comprare i prodotti mantovani di un territorio che verrebbe devastato inutilmente e in modo irreversibile.

Monica Perugini
capogruppo Pdci Provincia di Mantova