venerdì 1 agosto 2008

SUZZARA: il caso della madre che tenta il suicidio in fabbrica ma la catena non si ferma, nemmeno per far passare l'ambulanza!

Leggi nel commento la lettera di Monica Perugini (Pdci) e Scilla Alberini (Sc)
Il caso avvenuto a Suzzara, dove una giovane donna ha tentato il suicidio in fabbrica perchè non le è stato rinnovato il contratto di lavoro (precario) presso Plastal è il segno eloquente del degrado sociale ed umano causato dall'attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, realizzato sopratutto a causa della legge 30 che ha reso stabile la "precarietà" e ridotto i lavoratori alla stregua di merce, da utilizzare secondo gli interessi del padronato, senza il minimo riguardo delle più elementari forme di rispetto della dignità e della vita delle persone.

2 commenti:

monica ha detto...

Il caso avvenuto a Suzzara, dove una giovane donna ha tentato il suicidio in fabbrica perchè non le è stato rinnovato il contratto di lavoro (precario) presso Plastal è il segno eloquente del degrado sociale ed umano causato dall'attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, realizzato sopratutto a causa della legge 30 che ha reso stabile la "precarietà" e ridotto i lavoratori alla stregua di merce, da utilizzare secondo gli interessi del padronato, senza il minimo riguardo delle più elementari forme di rispetto della dignità e della vita delle persone.
La devastazione sociale ed umana realizzata da questa legge che ha cambiato radicalmente l'intero mercato del lavoro, è stata poi completata (?!?) da altre norme che peggiorano ulteriormente le situazioni lavorative: dal protocollo su welfare e pensioni promulgato dal governo Prodi, al recentissimo decreto su ripristino del lavoro a chiamata, abolizione del modello unico di dimissioni volontarie (che danneggia soprattutto le donne) e delle sanzioni agli imprenditori per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e da quelle contro i precari, su cui c'è stato uno scandaloso scarica barile fra maggioranza e "opposizione" parlementare a proposito delle responsabilità. Potremmo proseguire con l'attacco al lavoro pubblico ed ai servizi , con la disposizione europea che porta l'orario di lavoro a 65 ore settimanali e la recente disposizione che vieta i ricorsi dei lavoratori precari che svolgono lavori non precari.
Il primo sentimento è di solidarietà all'operaia, alla sua famiglia e al sindacato, di vicinanza alla lotta della RSU che ha reagito con forza, sciopernado immediatamente al rifiuto dell'azienda di fermare l'impianto a dispetto della gravità dell'accaduto e quindi di impegno perchè la sua vicenda trovi immediato sbocco positivo ma non dimentichiamo la lotta per cambiare una situazione pesantissima, che sta schiacciando una nuova, sempre più sfruttata ed indifesa classe operaia, moltiplicando le condizioni di esclusione, marginalità, mancanza di diritti, frantumazione.

Monica Perugini (consigliere provinciale Mantova Partito dei Comunisti Italiani)
Scilla Alberini (assessore Comune di Suzzara Sinistra Critica)

Anonimo ha detto...

«La devastazione sociale ed umana [..] è stata poi completata (?!?) da altre norme che peggiorano ulteriormente le situazioni lavorative: dal protocollo su welfare e pensioni promulgato dal governo Prodi.»

scusate non ho capito: ma il PdCI non faceva parte del suddetto governo Prodi? O mi sono perso qualcosa?

uno confuso