Confondere il TIBRE con la necessità della tangenziale di Goito, come fa il sindaco di Marchetti, per ottenere il proseguimento dell'ennesima autostrada inutile e dannosa, è scorretto quanto strumentale. La tangeziale di Goito è indispensabile per l'alto mantovano, così come il suo collegamento verso nord e verso sud: da anni ribadiamo che questa avrebbe dovuto essere l'opera prioritaria per la viabilità mantovana (insieme al completamento dell'asse interurbano della città) per cui il tratto goitese deve trovare immediata applicazione autonoma, con un impegno diretto di governo e Regione Lombardia e non essere subordinato allo scempio del Tibre che, in questo modo, sarebbe addirittura peggiore. Leggi l'articolo nel post.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Confondere il TIBRE con la necessità della tangenziale di Goito, come fa il sindaco di Marchetti, per ottenere il proseguimento dell'ennesima autostrada inutile e dannosa, è scorretto quanto strumentale. La tangeziale di Goito è indispensabile per l'alto mantovano, così come il suo collegamento verso nord e verso sud: da anni ribadiamo che questa avrebbe dovuto essere l'opera prioritaria per la viabilità mantovana (insieme al completamento dell'asse interurbano della città) per cui il tratto goitese deve trovare immediata applicazione autonoma, con un impegno diretto di governo e Regione Lombardia e non essere subordinato allo scempio del Tibre che, in questo modo, sarebbe addirittura peggiore. Il Tibre sottoscritto dal governo di centro sinistra, nonostante la strenua opposizione del presdente della provincia Fontanili, al quale diamo atto, sull'argomento, di impegno e coerenza, purtroppo non egualmente condivisi da altri, ha visto l'assenso dell' ex ministro Di Pietro che aveva dato ben altre assicurazioni nel corso degli incontri tenuti sulla questione. Lo stralcio approvato dovrà collegare i porti del Tirreno a Parma, fino a Bozzolo e quì fermarsi: che senso avrebbe proseguire se a pochi chilometri (Castellucchio) potrebbe trovare la MN/CR? sarebbe un'assurda duplicazione. Il secondo stralcio, poi, non è finanziato e ad oggi solo ipotetico. Da sempre contrari all'intera infrastruttura, così come alla MN/CR, i Counisti Italiani si batteranno perchè non siano fatte forzature e per la salvaguardia del territorio da un progresso speculativo senza precedenti che rischia di portare danni irreversibili. Il Pdci rammenta come l'ingresso del TIBRE nel territorio mantovano potrebbe comportare un'aggressione disastrosa proprio alle colline moreniche, zona di pregio assoluto della provincia, che diverrebbe sede di escavazione di tonnellate di inerti. Il Pdci che ha aderito al comitato per il ritiro della legge regionale sulle grandi infrastrutture, invita la sinistra a sostenere la lotta contro la svendita e la devastazione del territorio che rischia di condurre la Lombardia ad uno scempio non solo ambienatle ma socio - economico e culturale incontrallato e generalizzato.
Posta un commento