lunedì 20 ottobre 2008

Massimo Mergoni segretario provinciale Pdci risponde all'attacco CISL contro il compagno Grassi. Gerardo Giannone operaio Fiat replica alla CISL.

Indegno attacco del segretario della FILM CISL dalle pagine della Gazzetta di Mantova al compagno Carlo Grassi, assessore provinciale al lavoro, che aveva proposto il fondo di solidarietà per i lavoratori licenziati oltre a rivendicare un reinserimento lavorativo stabile, a differenza di quanto prevede la legeg 30. Risponde il segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani Massimo Mergoni e Gerardo Giannone operaio FIAT, segretario della sezione del Pdci della Fiat di Pomigliano d'Arco. Nel consiglio comunale aperto di Suzzara di domenica 19 la proposta di Grassi riceve importanti e autorevoli sostegni. Leggi le lettere nel commento.
EMMA MARCEGAGLIA VA ALLA FIAT DI POMIGLIANO: TRE SETTIMANE DI CASSA INTEGRAZIONE E ....NIENTE IN CAMBIO. UN FILM GIA' VISTO A SUZZARA.
Leggi la lettera di Gerardo Giannone nel commento.

3 commenti:

monica ha detto...

GERARDO GIANNONE, OPERAIO FIAT, SEGRETARIO SEZIONE PDCI FIAT POMIGLIANO D'ARCO (NA) REPLICA ALLA FILM CISL MANTOVANA

Caro segretario,
ricordo il ruolo che ha sempre contradistinto la FIM-CISL nelle vertenza, cioè, un ruolo di distensione e dialogo il quale permettesse la costituzione di un tavolo di trattative con l'azienda, oppure la richiesta alle istituzioni di intervenire affinchè ciò avvenise.
Personalmente ritengo la tua valutazione data alla propsta dell'assessore Grassi, più una presa di posizione personale che una valutazione sindacale.
una valutazione che guarda il colore della bandiera piutosto che il merito della stessa.
La costituzione di un fondo provinciale certamente non risolverebbe le vertenze in atto, ma, sicuramente allieverebbe la già traumatica posizione dei mettalmeccanici in Italia.
Ti aggiungo, che magari noi a Napoli avessimo di questi assessori, i quali si propongo di spendere i soldi pubblici per il pubblico piutosto che per le consulenze.
Io stesso martedi chiedero al Presidente del Consiglio, BERLUSCONI il quale sarà a napoli con la MARCEGALGLIA, di modificare il decreto legge sulla detassazione degli straordinari in DETASSAZIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE e di costituzione di un fondo speciale per gli incapienti e per tutti quei lavoratori precari che causa la congiuntura economica negativa non vedranno il loro contratto confermato o rinnovato.
Vedi Silvano, quando tu parli di autonomia sindacale dici bene ed io sostengo tale tesi, ma, i costi di una vertenza andata a male poi li sostiene la collettività, dunque la Politica ha l'obbligo sia MORALE ma sopprattutto ISTITUZIONALE di mettere mano alla problematica.
Ovviamente questioni di partigianeria vanno condanate, anche perchè i lavoratori non vanno strumentalizzati, ma, anche qua c'è da valutare l'aspetto di rappresentanza.
il PdCI nella provincia di mantova raccoglie non pochi consensi, anzi, ha una percentuale di voti che le da pieno diritto a stare in giunta ed operare a sostegno della sua rappresentanza.
Infine, ritengo utile abbassare i toni, e concentrarsi tutti insieme ognuno per le sue competenze a risolvere i problemi dei lavoratori.
la Fiat, gestisce un potere di fare e di sfare all'interno delle sue fabbriche al di sopra di ogni regola e di ogni morale, il suo atteggiamento e uguale da per tutto, che sia l'IVECO sia MIRAFIORI o il GIAN BATTISTA VICO DI POMIGLIANO.
Ormai e chiaro ed evidente che dopo l'utile record di 60 miliardi di euro realizzati dalla fiat con il bilancio del 2007 oggi la stessa tenti di accompagnare la crisi cercando di perdere il meno possibile.
Non dimentichero mai il vecchio motivetto degli anni 70, ricordi:<< PRIVATIZZARE I PROFITTI E SOCIALIZARE LE PERDITE >> questo e quello che faceva la fiat allora, questo e quello che fa oggi.
Non importa di che colore e la bandiera che guida la lotta, non importa chi prende più applausi, non importa chi firma per primo e chi per ultimo, l'importante e risolvere in positivo le vertenze.
Tanto un sindacato diventa leader non quando un azienda e in crisi ma quando questa vive e vive bene.
Uniamo gli sforzi, il fondo credo sia utile a tutti e penso che l'organizzazione che tu rappresenti sia storicamente proietata per il sostegno alla classe operaia e dunque al dialogo.
Sicuro che il segretario generale della FIM-CISL di Mantova saprà onorare il suo compito, ti saluto con affetto.

GIANNONE GERARDO
segretario della sezione di fabbrica PdCI FIAT Pomigliano (NA)

monica ha detto...

Carlo Grassi, uomo delle istituzioni, sta coi lavoartori
Massimo Mergoni segretario provinciale Pdci

Mi sono riletto l’articolo dell’Assessore provinciale al Lavoro ed alla Formazione Professionale Grassi. Quello che secondo me scaturisce netto e forte è il rispetto, l’umiltà e la consapevolezza del dramma che stanno vivendo i lavoratori tutti e quelli della Iveco di Suzzara in questo specifico caso. Nella sua lettera è palpabile il senso di impotenza che tutti avvertiamo quando un’azienda decide di chiudere e che, in maniera ancora più forte dovrebbe essere avvertita da chi ricopre cariche con responsabilità sociali. Le sue parole non sono un mero esercizio di verbosi solidarismi retorici o l’applicazione di fantasiose proposte politiche. Ne è la prova che, oltre alla sua solidale partecipazione come persona che condivide fino in fondo i gravi problemi dei lavoratori, in questi giorni grazie alla sua carica, si sta dando seriamente da fare perché la Provincia istituisca un fondo di solidarietà che porti un contributo a queste persone, sebbene sia ben poca cosa di fronte al dramma della perdita del posto di lavoro.
Sono anni che diciamo che i salari non sono sufficienti ad arrivare alla fine del mese e che bisogna fare qualche cosa per i lavoratori precari espulsi dalle aziende. Perché almeno nelle realtà nelle quali governiamo non tentiamo di proporre azioni concrete?
Pertanto un dato è chiaramente riscontrabile nelle parole di Grassi: l’umiltà di un uomo delle istituzioni che ammette la pochezza del suo operato di fronte al mare di disagio che sta travolgendo la classe lavoratrice iscritta e non al sindacato.
Per quanto riguarda il resoconto di come si sono svolti i fatti all’Iveco di Suzzara io non c’ero, e pertanto non entro nel merito. Sicuramente però nella sua lettera del 18 ottobre u.s. il segreterario generale FIM CISL invece di limitarsi ad inveire sul risalto dato alla FIOM, avrebbe potuto illustrare, visto che ritiene che quanto scritto da Grassi non corrisponda al vero, come secondo lui sono andate le cose e quale è stato il suo contributo.
Io, da parte mia, proprio in nome dell’unità del sindacato, avrei sicuramente ritenuto positivo anche l’intervento individuale di un sindacalista CISL, attribuendo la capacità di ricomposizione delle fratture al sindacato nella sua unità.
Termino con una considerazione personale: in tempi in cui le banche vengono salvate dalle conseguenze delle loro speculazioni con soldi pubblici, è troppo chiedere che i soldi pubblici servano anche per aiutare lavoratori in crisi?

Massimo Mergoni
Segretario Provinciale PdCI

monica ha detto...

EMMA MARCEGAGLIA VA ALLA FIAT DI POMIGLIANO: 3 SETTIMANE DI CASSA INTEGRAZIONE E ....NIENTE IN CAMBIO. UN FILM GIA' VISTO A SUZZARA
La congiuntura internazionale ha accentuato la regressione che già era in atto. Questo porta ad un minore acquisto di beni non di prima necessità. Ovviamente l’auto rientra in una categoria diversa, resta però la certezza che la crisi può essere superata solo attraverso il rilancio dei consumi.
Per far ciò non basta aiutare le aziende in crisi, ma c’è bisogno di rinforzare i già esili stipendi dei lavoratori. Poi viene l’aspetto dell’innovazione tecnologica, cioè nouve vetture che garantiscano prestazioni diverse e migliori delle precedenti.
Detto questo, analiziamo cose succede nel sito industriale di Fiat a Pomigliano, il quale con i suoi 5000 dipendenti diretti, più 3000 dell’indotto interno e altri 3000 dell’indotto esterno forma una realtà
industriale ed economica rilevante nella già fragile economia campana. Il sito si estende su una superfice di 6 kmq e nel 2007 ha prodotto 175mila vetture per un valore commerciale di 3,5 miliardi di euro.
Insomma parliamo di qualcosa di molto importante. Questo sito si trova a combattere una concorenza sia interna sia esterna molto forte. Pomigliano e l’unico sito industriale Fiat che non ha attualmente una missione produttiva per il futuro. Mentre anche altri siti andranno in cassa integrazione, causa la congiuntura sfavorevole, passata la stessa potranno ricominciare a lavorare senza pensieri. Basta guardare a Mirafiori che ha in produzione la nuova Alfa Mito ed avrà il restailyng delle altre auto in
produzione. Cassino, d’altra parte, produce attualmente la Croma, la Bravo e la Delta, tutte macchine fresche di mercato.
Dunque Pomigliano rimarrà il solo stabilimento senza auto di nuova
generazione. Questo diventa certificazione di chiusura dello stesso in tempi medio-lunghi. Voglio ricordare che se anche la Fiat facesse mobilità lunga (7 anni) andrebbero via solo 300 operai. Pomigliano ha la forza lavoro più
giovane d’Italia. Inoltre c’è da considerare che attualmente sono in organico 301 operai con contratto di apprendistato con scadenza ad agosto 2009.
In ultimo vorrei sottolineare che da gennaio ad oggi sono stati investiti per
ristrutturazione nel sito circa 40 milioni di euro e che è stato creato un polo di eccellenza a Nola per la logistica. Non vorrei vedere in un prossimo futuro tutto questo buttato a mare, non posso concepire l’idea che la Fiat abbia conseguito nel 2007 un utile record di 60 milliardi di euro
per poi fare cassa, il motivetto DI PRIVATIZZARE I PROFITTI E
SOCIALIZZARE LE PERDITE NON MI STA BENE.
Martedi 21 ottobre sarà a Napoli con il presidente della Confindustria Emma
Marcegaglia, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale chiederemo, con un presidio pacifico, di detassare non solo gli straordinari (anche perché di questi tempi chi è che li fa?) ma di dettassare ogni giornata di cassa integrazione.
Voglio ricordare che la Cig viene pagata dall’Inps attraverso i contributi dei lavoratori, dunque lo stato, come ha aiutato le banche in difficoltà (1700
miliardi di euro in tutta Europa) e la Fiat stessa (40 miliardi di euro), ora potrebbe dare un contributo ai lavoratori: considerato che se sono io a pagare le tasse debbo essere io il primo ad essere aiutato.
Questo cerco di chiedere a Berlusconi e chiedo a voi mezzi di informazione
di aiutarci a farci sentire presso le sedi istituzionali. I lavoratori chiedono lo stesso trattamento fatto a banche e grandi imprese.

Gerardo Giannone
Segretario di fabbrica del Partito dei comunisti italiani