sabato 29 dicembre 2007

Ospedale S.Pellegrino:proteste tardive e risposte inqualificabili.Occorre tornare alla sanità pubblica.Intervengono Mergoni,Latini,Perugini del Pdci

E' stupefaciente la polemica che si è scatenata sulla Fondazione dell 'Ospedale San Pellegrino di Castiglione. Accorgersi oggi che un sistema del genere, basato su privatizzazione degli Ospedali periferici, svuotamento delle competenze attive delle ASL e smantellamento della pubblicità dei servizi alla persona, a partire dalle RSA, ha portato all'abbassamento della qualità dei servizi, con la conseguente richiesta di mobilità e trasferimento da parte dei lavoratori, è, a dir poco, tardivo, da parte dell'unico rappresentante della minoranza consiliare nella Fondazione, accortosi ieri della situazione comatosa della snaità locale, mentre giudichiamo inqualifiacbile la risposta del signor Nicchio, ovvero del padrone della sanità dell'alto mantovano. Tali repliche inriverenti, offensive e non rispettose delle problematiche legate all' ospedale ed ai servizi dati in gestione a tali soggetti, dovrebbero quanto meno far riflettere coloro che hanno accettato la destrutturazione dei servizi sanitari e scoiali e che trovano nella Lombardia l'archetipo organizzativo. Siamo sempre stati contrari alla proposta di delegare a Fondazioni, di fatto private, la gestione degli ex ospedali pubblici che a suo tempo erano stati talmente trascurati dall'ente pubblico da rischiare la chiusura, così che oggi Nicchio, come altri, possono atteggiarsi a salvatori della patria: anche poche settimane fa abbiamo avanzato nel consiglio comunale di Castiglione una interrogazione affinchè le commissioni di garanzia e scientifica del San Pellegrino possano assolvere autentici compiti di controllo e non essere relegate a un puro ruolo formale, come avviene oggi. Serve dunque una riflessione che avanziamo agli alleati del PD, sulle condizioni della sanità e dei servizi nell'alto mantovano: è possibile che in questa zona della provincia tutto (ospedali di Castiglione, Volta, Case di Riposo, servizi) possa essere gestito da un unico soggetto privato, mentre altrove ne imperano altri, così che nello stesso territorio esistono "repubbliche a parte", alla faccia di quella eguaglianza nel rendere i servizi pubblici che la nostra Costituzione garantisce come diritto fondamentale? E' sostenibile che la riforma sanitaria, avallata dalla recente presa di posizione dello stesso PD in Regione, permetta tali storture, tutte a danno dei cittadini e delle stesse istituzioni che, in pratica, non hanno più alcuna possibilità di controllo su servizi determinanti, gestiti spudoratamente (eloquenti le dichiarazioni in merito di Nicchio!) solo in funzione di prospettive economiche e gestionali? Il teatrino delle contese sulle nomine e delle proteste tardive su condizioni ormai consolidate, deve finire: occorre da subito, soprattutto da parte di chi ha più potere, uscire dalla ambiguità che ha portato a tali risultati e quindi lottare davvero perchè il controllo sulle gestioni da parte degli enti pubblici sia garantito; occorre conoscere con esattezza, trasparenza e immediatezza lo stato dei servizi, i risultati, le utenze perse a favore di altre strutture, le condizioni dei lavoratori e dei contratti stipulati, con conseguenti poteri di intervento concreto: proprio il contrario di quanto avviene oggi, per giungere ad una proposta compiuta di riforma che porti al ripristino autentico della sanità pubblica di qualità.

giovedì 15 novembre 2007

PIROSSINA: IN CONSIGLIO PROVINCIALE PASSA ALLA UNANIMITA' L'ORDINE DEL GIORNO CONTRO LA DISCARICA

Il Consiglio provinciale del 14 novembre approva alla unanimità dei voti, l'odg proposto da tutti i capigruppo (meno Maria Fadda del PRC che è uscita dall'aula prima della votazione) contro il progetto di discarica per inerti nell' ex cava Pirossina. Secondo l'atto approvato ora l'ente insieme al Comune di Castiglione, dovrà trovare un' intesa per acquisire e trasformare l'area.

venerdì 2 novembre 2007

PIROSSINA: LA PROPOSTA di RECUPERO di OSVALDO LAMPERTI, URBANISTA, DOCENTE UNIVERSITARIO del POLITECNICO di MILANO, del COMITATO REGIONALE del PdCI.


Sul destino dell'ex cava Pirossina non ci possono essere dubbi, sono completamente d'accordo con voi. Mi permetto quindi di allegarvi una immagine del Parco delle Cave di Milano; parco che oggi esiste grazie all'ostinata lotta soprattutto di abitanti, associazioni e comitati di cittadini e cittadine di Baggio, Quarto Cagnino e Quinto Romano. Pur essendo ovviamente molto diverso dalla Pirossina, questo parco è uno dei tanti esempi di recupero naturalistico e paesaggistico di cave un tempo dedicate all'attività estrattiva di ghiaia e altri materiali che, una volta dismesse, sono diventate discariche abusive assai pericolose per la salute umana. Perchè per la ex Pirossina, anzichè trasformarla in una discarica istituzionalizzata non si può fare altrettanto? Le istituzioni pubbliche competenti, che nel passato hanno rilasciato il permesso per le attività della cava, hanno o no pensato di far sottoscrivere una convenzione agli operatori privati per una sua ri-naturalizzazione paesaggistica, a loro cura e spese, dopo la dismissione? Per il trattamento e il riciclo dei rifiuti esistono oggi tecniche e tecnologie che non richiedono un consumo del suolo per le discariche tradizionali. Esiste per esempio una tecnologia, abbastanza recente, diffusa in Islanda, basata su impianti di dissociazione molecolare dei rifiuti, che costituisce un superamento dei grandi inceneritori e termovaloralizzatori utilizzati generalmente in Italia. Vi allego quindi una descrizione di questa tecnologia, che spiega gli enormi vantaggi sociali ed ambientali di un impianto di questo genere, più di quanto io sappia fare. Voglio solo aggiungere che esso può essere utilizzato anche per trattare quantità limitate di rifiuti e collocato in siti prossimi alla produzione dei rifiuti sia civili che industriali. Si possono adirittura utilizzare aree industriali dismesse anche di ridotte dimensioni. Consente quindi di escludere i notevoli impatti dei trasporti a lunga distanza di grandi quantità di rifiuti, che devono necessariamente alimentare i grandi inceneritori e termovalorizzatori.

mercoledì 24 ottobre 2007

L'EX CAVA PIROSSINA NON PUO' DIVENTARE DISCARICA DI NESSUN TIPO! Mergoni resplica all'assessore Zani e a tutti quelli che vogliono gli inerti!

L’ex cava Pirossina non può diventare discarica e di nessun tipo: pretendiamo che la Giunta provinciale dia una risposta chiara sulla proposta dell’assessore Zani, giacché per quella zona contrattazioni non possono esserci ed occorre chiarezza sulle continue prese di posizione della parte moderata della coalizione che, anche a Mantova, considera il programma sottoscritto carta straccia, soprattutto in materia di tutela ambientale, affinché non si ripetano le incertezze verificatesi sul CDR nel destra Secchia e la complessiva difesa del territorio. La Pirossina è sorta come cava di prestito per poter terminare la tangenziale di Castiglione, il “buco” lasciato non può diventare discarica perché la zona è prossima all’insistenza delle risorse idriche di molti comuni dell’alto mantovano e vicina a ad insediamenti industriali alimentari importantissimi per il comparto. Poco importa se la giunta comunale di destra ha indugiato e taciuto sulla richiesta dei privati: la battaglia che la Provincia insieme a tutto il centro sinistra deve fare, proprio nel rispetto del programma sottoscritto, è quella di lavorare per impedire un insediamento che non può fornire alcune garanzie sulla provenienza degli ”inerti”, che non creerà posti di lavoro, anzi comprometterà quelli esistenti nelle vicinanze e devasterà ambiente e territorio circostante, ovvero imporre alla giunta castiglionese, anche attraverso la propria rappresentanza consiliare, che l’area che maldestramente aveva destinato a zona industriale, sia ora classificata come soggetta a tutela ambientale. Altre possibilità non ce ne sono: in caso contrario dovrebbero essere motivate e né il Pdci né la cittadinanza si accontenterebbero di un abuso distorto di retorica demagogica. Occorre quindi l'impegno di tutti perchè, ancora una volta, non siano sempre i soliti "furbi" ad avere ragione (e la storia della Pirossina ce lo dimostra) riuscendo in ogni occasione a trarre un profitto a discapito di tutto e tutti. In merito alle opinioni espresse sia a livello provinciale che locale, infatti, appare chiaro come a volte per saper governare il territorio non ci sia bisogno di grandi battaglie ideali; basterebbe rendersi disponibili ad ascoltare: se c'è il "buco " dell'ex cava, non è obbligatorio riempirlo con inerti dalla scoosciuta provenienza e costituzione, se i comuni di Guidizzolo, Goito e Marmirolo sono assediati dal traffico e dalle code di mezzi pesanti non servono foglie di fico per nascondere la vergognosa politica di chi se n'è fregato per anni e oggi accetta due autostrade devastanti quanto inutili (proprio come è accaduto per la discarica). I cittadini chiedono a Zani e a tutti noi, che al governo del territorio, almeno nel limite del possibile, di risolvere i loro annosi bisogni ed problemi, principalmente legati alla tutela dell'ambiente e della qualità della vita!

mercoledì 3 ottobre 2007

MERGONI: No alla discarica nell'ex cava Pirossina: nessun "inerte" ci può convincere. La Giunta deve dar corso all'esproprio dell'area.

Nessun inerte ci può convincere: Castiglione Migliore chiede al sindaco, alla Giunta di Castiglione e a quella Provinciale di non dare corso alle richieste avanzate dalla nuova ditta proprietaria dell’area dell’ex cava Pirossina di procedere con un’impresa di deposito di rifiuti inerti.
L’impegno infatti era quello di non riutilizzare l’area per scopi imprenditoriali, soprattutto sulla scorta di quanto successo in passato nella stessa zona, la Giunta quindi deve rispettare gli impegni assunti non solo col proprio elettorato ma con tutta la città che amministra e quindi ci attendiamo che in tempi strettissimi ottemperi a quanto, ovvero di espropriare l’area per destinarla per scopi non di sfruttamento. Il fatto che, sino ad oggi, non sia stata cambiata la destinazione urbanistica dell’area al fine di impedire compravendite e richieste di utilizzo in tal senso, non può passare sotto silenzio e nemmeno mercanteggiato sulla presunta “buona qualità” degli inerti che, peraltro, potrebbero arrivare da ogni dove, ovviamente su gomma, alla Gozzolina.
Nessuna assicurazione ci potrà garantire che quel materiale non sia inquinante e in tal senso molto preoccupa la stessa conformazione societaria della ditta che ha rilevato l’area dalla precedente proprietaria, a partire dal limitato capitale sociale della stessa società.
Ribadiamo le nostre richieste al Sindaco Paganella di non autorizzare la richiesta di adibire l’ex cava Pirossina a discarica di nessun tipo, alla giunta di attivarsi immediatamente per mutare destinazione urbanistica all’area stessa, al fine di preservarla di utilizzi tendenti allo sfruttamento ambientale ed economico e quindi di riqualificarla come comparto verde, alla Giunta Provinciale di tenere fede agli impegni assunti per tutelare il territorio da abusi ambientali ed inasprimento del traffico pesante in un tragitto già pesantemente penalizzato per quanto concerne la viabilità e che una discarica comprometterebbe maggiormente, considerata la vicinanza degli insediamenti industriali alimentari siti nelle vicinanze.
Poiché anche le amministrazioni comunali vicine, sia della provincia che del bresciano, hanno ribadito la loro contrarietà alla discarica, non può prevalere nessun tipo di accordo, tacito o meno interno alla maggioranza, così come emerso dalla recente polemica politica e come la sinistra castiglionese aveva già evidenziato in estate, poiché gli impegni per la tutela

lunedì 17 settembre 2007

Giancarlo LATINI (consigliere APAM del Pdci) vota contro la proposta del CdA di Apam di attivare la ricerca di un socio per la Spa

Giancarlo Latini ha vitato NO alla proposta del Presidente di APAM di attivare una procedura per la ricerca di un socio della Spa che non sia in via privilegiata di proprietà interamente pubblica, al contrario di quanto era stato concordato la settimana scorsa fra i Partiti della sinistra Pdci e PRC, Sindaco Brioni e Presidente della Provincia Fontanili.
La proposta è stata approvata da 3 consiglieri (i due PD e lo SDI) con un'astensione (FI) e appunto il voto contrario di Latini (Pdci) su cinque ma non corrisponde agli impegni assunti dai principali proprietari di APAM (Provincia e Comune di Mantova) di riservare una via privilegiata al confronto con le spa pubbliche di Brescia e Bergamo, così come concordato nella riunione con la sinistra e scritto nel programma elettorale degli stessi Fontanili e Brioni. Le Spa pubbliche, infatti, ora si trovano a competere con quanti intenderanno aderire alla proposta che lo studio incaricato da APAM intenderà proporre.
Anche lo spirito dell'ordine del giorno recentemente approvato dal consiglio comunale di Mantova, in cui si dava priorità al confronto con le SpA pubbliche, dunque, è stato apertamente tradito, nonostante il Pdci l'avesse approvato confidando nella volontà espressa dal Sindaco di iniziare il confronto con le spa di Brescia e Bergamo.
La marcia schiaccia sassi del PD è davvero iniziata... e alla grande!
Pdci e PRC non si arrenderanno e si attiveranno in tutte le sedi per salvare la proprietà pubblica del servizio, il suo carattere sociale unito all'efficienza e il rispetto dei diritti dei lavoratori.

venerdì 24 agosto 2007

LETTERA APERTA SULLA SANITA' MANTOVANA - Giancarlo Latini resaponsabile provinciale sanità Pdci

La situazione della sanità nel mantovano è diventata insopportabile: chiediamo a tutte le forze del centro sinistra di opporsi decisamente alla svendita e alla destrutturazione dei servizi destinati alla sanità ed alla prevenzione, iniziando interventi a livello amministrativo in tutti i consigli comunali, a partire da quello di Mantova.
Di questo passo, infatti, solo le classi sociali abbienti potranno curararsi, mentre la sanità pubblica resterà un presidio per la tutela di interessi di partito, purtroppo gestita e condivisa in modo trasversale anche da una parte del centro sinistra. Gli esempi di privatizzazione degli ospedali di Suzzara e Castiglione ne sono l'esempio tangibile, mentre le condizioni di lavoro del personale stanno assumendo contorni di puro sfruttamentooltre che di smantellamento di un servizio come cole il centrro prenotazioni, degradato a puro call center.
Che dire poi del rinnovo a favore del segretario provinciale dell'UDC Pegoraro a dirigente amministrativo dell'AS, dopo che lo stesso non era stato ammesso al recente concorso pubblico per la medesima qualifica in quanto non in possesso dei requisiti necessari per partecipare? Eppure è stato assunto con tanto di contratto di lavoro subordinato e quindi con tutte le garanzie previste dalla norma, rinnovando, (anzi, potenziando lo stipendio mensile dell' ex consigliere TEA di altri 1000 euro) il precedente contratto a tempo determinato per un impiego che imponeva il possesso di requisiti di elevata capacità professionale non disponibili in azienda.
Ed è questo solo un esempio di come sono gestite ASL e servizi sanitari pubblici di prevenzione, oggi luoghi di spartizione e di gestione del potere ma sulla pelle dei cittadini. Nemmeno il ritorno ai pubblici concorso del resto potrebbe garantire alcunchè, visto che la loro organizzazione e quindi il loro esito, sono sempre prevedibili!
E per il Carlo Poma, come è possibile da parte della Regione sostenete che il CUP è stato trasferito in Sicilia perchè là costa meno? I contratti di lavoro (in teoria) dovrebbero essere uguali ovunque e l'impegno doveva essere quello di organizzare un unico centro di prenotazione per tutte le strutture della provincia, affinchè i cittadini non dovessero attaccarsi al telefono sperando di conoscere dove poter effettuare un esame medico.
La vicenda delle "mammografie" a pagamento poi è scandalosa: il servizio era gestito da radiografi "free lance", ovvero pensionati che continuavano a lavorare e per i quali oggi non ci sono più soldi, ma per rimborsare le strutture private (le richieste vemgono dirottate in S. Clemente), evidentemente sì! Tutta la vicenda è dunque degenerata in farsa ma diventerà una tragedia se tutto il centro sinistra non tornerà a lottare per una politica che veda il primato, l'efficienza e la gratuità della sanità pubblica mentre, per il Pdci, quella privata non dovrà più ricevere i finanziamenti pubblici, oggi distratti dalla prima. Scorciatoie non ce ne sono: lo diciamo al sindaco di Mantova che è la presidente del tavolo di coordinamento dei comuni e al Presidente della provincia per il ruolo di programmazione del territorio che comunque deve svolgere in base al suo compito amministrativo.
Il resto vale ben poco, anche perchè l'ufficio di coordinamento dei sindaci e tanto meno l'osservatorio provinciale, hanno poteri reali: la vigilanza ed i controlli del primo restano senza seguito e le proposte del secondo inascoltate.
Il Pdci non trascurerà alcuna battaglia per raggiungere questo obiettivo e lo stesso farà per tutti gli altri servizi pubblici e i beni comuni, dall'acqua all'energia ai trasporti, contro ogni tentativo di svendere un patrimonio collettivo conquistato dall'impegno di milioni di lavoratori e che ha reso democratica, civile e solidale la nostra società. Questo è il terreno su cui si misurerà il valore della democrazia e dei valori costituzionali del nostro paese e proprio a partire dai territori amministrati dal centro sinistra: questa è la reale prova di diversità che il "nuovo partito democratico" dovrà dimostrarci. I comunisti italiani e la sinistra ci sono già.

lunedì 20 agosto 2007

Giancarlo Latini: la vicenda del CUP dell'ospedale Poma appaltato in Sicilia è sconcertante. Pdci e PRC interrogano la Regione

E' sconcertante che la Regione che ha fatto del federalismo la propria bandiera e segnatamente in materia di sanità è maestra nell'insegnare il neoliberismo che smantella i servizi pubblici ed ammalia anche parte del centro siistra (vedi i metodi di vendita degli ospedali pubblici, la costruzione e la gestione delle case di riposo private gestite da parte di cooperative di tutti i tipi avvenute anche nel mantovano ed il voto trasversale ottenuto dalla legge regionale sul federalismo in Lombardia, approvata coi soli voti contrari di Pdci e PRC), subappalti i servizi telefonici ad imprese extramuros, addirittura siciliane ma che soprattutto costringono incittadini ad attese esasperanti per avere una risposta. Già le mansioni erano state appaltate a Lombardia Informatica che, quantomeno, era di proprietà pubblica, oggi sono subappaltate, così come il servizio della ambulanze, a imprese siciliane, dopo che è stata messa a tacere, almeno dalla stampa, la triste vicenda giudiziaria legata al precedente appaltante bresciano.
E' l'intero sistema che non va: la sanità è diventata un affare mentre deve tornare ad essere un servizio pubblico, gestito in base alle esigenze dei cittadini con professionalità ed efficienza. I paliativi rappresentati dalle conferenze dei sindaci o dagli osservatori non hanno alcun potere reale tanto che
Mantova non ha posti letto, ha lunghe liste d'attesa, svolge un servizio criticato, presenta costanti problemi col personale infermieristico ma è zeppa di dirigenti, impiegati amministrativi, collaboratori esetrni, primari nominati e così via, al Poma conme all'ASL.
Occorre una battaglia politica perchè i servizi essenziali quali la salute, la prevenzione e tutti i beni comuni (dall'acqua, ai trasporti) cosìcome la scuola e l'istruzione non divengano oggetto di mercato. Occorre cioè una autentica inversione politica da parte di tutto il centro sinistra, altrimenti la barbarie sostituirà i diritti e solo le classi abbienti potranno permettersi diritti costituzionali divenuti vuoti perchè non più esigibili dalla maggioranza dei cittadini.
Oggi non è così, anzi, la privatizzazione degli ospedali è stata bene accolta da molti anche nel centro sinistra, così come le privatizzazioni dei servizi. E' questo un sistema che invece non può ammettere compromessi.
La vicenda mantovana è stata trasmessa al nostro capogruppo Bebo Storti in Regione che interrogherà la Giunta per conoscere la realtà di tutti i servizi appaltati dal Poma e dall'ASL di Mantova ma è la politica di tutto il centro sinistra che deve cambiare per contrapporsi al liberismo sfrenato della destra.

Massimo Mergoni interroga il sindaco sulla vicenda della ex cava Pirossina, in Provincia il gruppo del Pdci raccomanda di attivarsi sul piano rifiuti

La vicenda degli interrogativi posti dal capogruppo castiglionese di Forza Italia in consiglio provinciale Tinazzi al sindaco Paganella, appartenente al suo stesso partito, circa i pericoli che correrebbe l'ex cava Pirossina, è paradossale.
Che i due amministratori non concordino sulle effettiva presenza della richiesta inoltrata da una presunta ditta bergamasca per utilizzare l'area dell'ex cava, è infatti inconcepibile per un ente pubblico che non solo deve formalizzare le richieste ma deve rendere conto delle richieste stesse.
Che nessuno sappia quindi è oltremodo grave, soprattutto in una materia così delicata come quella relativa alla gestione del territorio. Per questo motivo abbiamo inoltrato al riguardo una interrogazione al sindaco di Castiglione e abbiamo presentato una raccomandazione al presidente della Provincia Fontanili chiedendolo di chiarire la questione castiglionese e che si attivi affinchè il "piano territoriale rifiuti" inizi finalmente il suo percorso amministrativo.
Le questioni ambientali e di tutela del territoro stanno diventando sempre più pressanti e gravi in ogni parte della nostra provincia aggredita dall'inquinamentoe dalloscempio ambientale: non è più quindi rimandabile assumere scelte decise a garanzia della salute dei cittadini, della prevenzione e della difesa diuna qualità della vita che si misura sul rispetto del bene pubblico e non solo dell'arricchimento di alcuni.
RACCOMANDAZIONE
I sottoscritti consiglieri provinciali Monica Perugini e Roberto Pavani venuti a conoscenza dalla stampa locale di due differenti quanto preoccupanti notizie che interessano la tutela ambientale e l’utilizzo del territorio in due differenti comuni dell’alto mantovano ed in particolare 1. la richiesta inoltrata da una ditta privata con sede in provincia di Cremona che ha di recente rilevato l’area da precedente ditta già proprietaria della ex cava denominata Pirossina a Castiglione delle Siviere, di trasformare in discarica di rifiuti di non meglio precisata origine e provenienza, sottolineato che già consiglieri comunali di Castiglione hanno richiesto spiegazioni allo stesso sindaco del Comune di Castiglione, considerato che la questione riguarda anche competenze della Provincia di Mantova in materia di tutela del territorio e smaltimento dei rifiuti, ribadita la preoccupazione della popolazione e dell’intera cittadinanza sia per i presunti danni che questo ulteriore sito porterebbe al territorio castiglionese che potrebbe essere investito da un movimento pressante e pericoloso di traffico di camion e automezzi di grosse dimension, 2. l’attivazione di una cava di ghiaia e altro materiale che non disporrebbe della necessaria autorizzazione presso il Comune di Solferino, RACCOMANDA Al Presidente della Provincia di predisporre nel più breve tempo possibile tutti gli atti necessari affinché sia data immediata e certa risposta al Consiglio e quindi alla cittadinanza sullo stato delle pratiche di cui in premessa, ivi compresi gli eventuali elementi ostativi e presumibili violazioni che risulterebbero dagli eventi sopraccitati, RACCOMANDA altresì Il Presidente della Provincia di dare conto al Consiglio stesso sullo stato dell’iter amministrativo riguardante la presentazione del Piano rifiuti Provinciale. Mantova, 10 settembre 2007 Monica Perugini Roberto Pavani

domenica 8 luglio 2007

Giancarlo Latini nel Cda di APAM Spa: no al precariato e garanzia della proprietà pubblica, gli obiettivi del Pdci


Giancarlo Latini di Castiglione delle Stiviere, componente della segreteria provinciale e del comitato regionale del Pdci, già segretario provinciale del settore sanità della CGIL e dello SPI CGIL, è stato nominato nel consiglio di amministrazione di APAM Spa in rappresentanza dei Comunisti Italiani. "L'impegno del Pdci, ha dichiarato il compagno Latini dopo la nomina, è quello di garantire il posto di lavoro stabile ai precari e la proprietà completamente pubblica della società dei trasporti".

martedì 29 maggio 2007

Massimo MERGONI entra in consiglio comunale con 639 voti, mentre alla lista ne vanno 566 pari al 5.9%. Grazie alla lista unitaria di Pdci, PRC e Verdi a Castiglione la sinistra esiste ancora. La schiacciante vittoria del sindaco Paganella e delle destre (oltre il 61%) ed il tracollo del progetto politico imposto da DS e Margherita, impongono una riflessione per tutta la sinistra.

lunedì 23 aprile 2007

domenica 15 aprile 2007

Massimo MERGONI nato a Castiglione, dove vive, 52 anni fa, dipendente Telecom, è segretario provinciale del PdCI di Mantova.


Massimo MERGONI Sindaco

Massimo MERGONI è nato a Castiglione dove vive, 52 anni fa, è dipendente Telecom ed è candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative per la lista unitaria della sinistra, composta da Pdci, PRC e Verdi. E' sempre stato iscritto al PCI: segretario del circolo della FGCI di Castiglione, consigliere comunale, dirigente della commissione operaia provinciale del partito. Nel 1989, dopo lo scioglimento del PCI, aderisce a Rifondazione Comunista e nel 1998 al Partito dei Comunisti Italiani di cui è stato responsabile provinciale lavoro ed è ora segretario provinciale, eletto dal 4° congresso svoltosi a Mantova lo scorso 30 marzo. Ha fatto parte della Camera del Lavoro di Castiglione, della RSU Telecom di Mantova, della segreteria provinciale di categoria e del direttivo provinciale della CGIL.. Candidato del Pdci alle sorse elezioni provinciali nel collegio di Castiglione, ha portato il Pdci a superare il 4% dei consensi.

sabato 14 aprile 2007

Sabato pomeriggio 21 aprile, ore 15.00, presso la SALA CIVICA di GHISIOLA Castiglione delle Stiviere è stata presentata la lista CASTIGLIONE MIGLIORE


Questi i nostri candidati:

Doriano Caiola, consigliere comunale uscente PRC
Carmelo Papotto, operatore sanitario, Verdi per la pace
Alessandra Belotti, segrtario circolo PRC Castiglione
Valerio Baldan, pensionato
Luciano Barbera, artigiano
Claudio Bignotti, pensionato
Felicia Cadeo in Latini, casalinga, Pdci
Miriam Caiola, operatrice sanitaria Casa di riposo
Mariella Fadabeni, operatrice sanitaria
Luciano Ferrari, operaio
Adriana Gaio, impiegata, Pdci
Marco Ledda, artigiano
Walter Maggi, impiegato
Mario Margoni, agricoltore
Gaudenzio Martinelli, operaio
Mario Pavesi, ingegnere, Verdi per la pace
Vincenzo Proto, operaio
Espedito Rodriguez, operatore sanitario
Corrado Rossi Galli, operaio
Marcello Salvatori, operaio

martedì 10 aprile 2007