mercoledì 14 aprile 2010

Monica Perugini è stata eletta segretario regionale della Lombardia di Comunisti Sinistra Popolare

Monica Perugini lo scorso 13 aprile a Rho (MILANO) è stata eletta portavoce regionale della Lombardia di COMUNISTI SINISTRA POPOLARE, Il movimento impegnato per la costituente comunista, verso un soggetto antagonista alle destre e alternativo al Pd che sappia rappresentare gli interessi della classe operaia, dei lavoratori e dei diritti.

Monica Perugini consigliere provinciale di Mantova, è stata eletta segretario regionale di Comunisti Sinistra Popolare, il movimento presente in tutto il territorio nazionale e in tutte le province della Lombardia che intende lavorare per realizzare la costituente di tutti/e i comunisti, capaci di diventare soggetto rappresentante della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei diritti e degli interessi dei più deboli sppraffatti dall'attuale modello socio economico capitalista condiviso sia dalle destre che dal PD.
I comunisti devono impegnarsi, ripartendo dalla base, per un progetto indipendente, autonomo, non subordinato a vecchi o nuovi potentati, al fine di realizzare un soggetto politico unitario dei comunisti e della sinistra, antagonsita alla destra ma nello stesso tempo, alternativo al PD, partito che immeritatamente continua a raccogliere consensi, anche se in forma sempre ridotta, da quel popolo della sinistra, tradito in ogni occasione.
Si tratta di un incarico provvisorio in vista della prima assemblea ufficiale dell'8 maggio che individuerà dirigenti e scadenze per il congresso di ottobre, che intende proporre una interlocuazione con quelle dinamiche della sinistra di base, del mondo del lavoro e dei diritti sia interne che esterne al sindacato, che intendo perseguire il progetto di una società diversa, fondata sul principio dell'eguaglianza, anticapitalista, informata a principi socialisti e di tutela del lavoro.
Senza comunisti non c'è sinistra e senza un progetto antagonista all'attuale modello di sviluppo, oggi condiviso da entrambi i maggiori partiti, privo di una reale opposizione istituzionale, non sarà possibile avere una società di eguali, si perderanno sempre più diritti e conquiste sociali, democrazia e spazi di libertà. La recente batosta elettorale, del resto, lo ha apertamente dimostrato.
Dopo avere sperimentato negli ultimi anni, tutte le possibili forme di collaborazione col centro sinistra, dalla desistenza fino al governo con ministri "comunisti" sempre conniventi con scelte scellerate per la classe lavoratrice (il protocollo sul welfare che ha ulteriormente impoverito i più deboli, il mantenimento della Legge 30 e della Bossi - Fini, il proseguimento di una politica estera guerrafondaia, la messa sotto scacco dei diritti civili ...), da tempo sosteniamo che vecchi e nuove forme di Arcobaleno non riusciranno a resuscitare un modo di politica, compresi i suoi granitici, impresentabili quanto inutili dirigenti che nulla hannom portato alla causa del lavoro ma sono serviti solo ad alimentare rendite di posizione, oggi esaurite.
Comunisti Sinistra Popolare lavorerà per la costituente comunista e proporrà lo sciogliemto contemporaneo di tutti i partiti, a partire dalla propria esperienza, dei movimenti e dei gruppi comunisti, per ripartire unitariamente, nel rispetto delle differenze e delle provenienze, con un progetto nuovo, alternativo ed utile agli interessi della classe e dei più deboli, libero dai vecchi armesi della "sinistra radicale" che hanno compiuto il disasatro e ancora oggi stanno ostacolando la ripresa di un processo unitario dei comunisti, del resto sempre osteggiato, dall'Arcobaleno fino allo sfacelo della Federazione della sinistra.
Comunisti Sinistra Popolare è presente anche a Mantova col gruppo consiliare in Provincia, in città, con le cellule di Revere e Ostiglia, del basso e dell'alto mantovano, a Curtatone e del viadanese e organizzerà a breve la propria assemblea provinciale per nominare gli organismi dirigenti; mentre tutte le notizie del movimento e dai luoghi della lotta e del conflitto si possono trovare sulla pagina quotidiana www.proletaria.it

Mantova e non solo al voto: analisi di una sconfitta annunciata. Senza comunisti non c'è sinistra.

Analisi della sconfitta elettorale... senza comunisti non c'è sinistra.

Monica Perugini portavoce regionale
COMUNISTI SINISTRA POPOLARE Lombardia

Ripartire dalla base, rescindere i legami coi vecchi arnesi della ex "sinistra radicale" e lavorare per una rappresentanza politica dei lavoratori, utile agli interessi di classe, antagonista alle destre ed alternativa al PD.
Gli errori e l'incapacità politica del PD provinciale e cittadino e l'acquiscena patetica dei suoi alleati organici, disposti a tutto pur di conservare piccole quanto inutili postazioni, hanno trascinato un'intera città nella sconfitta, consegnando per la prima volta alle destre un territorio che aveva mantenuto un legame forte coi valori della solidarietà e del progresso. Disinteresse e disaffezione verso un gruppo di potere abituato a gestire contrattando e ad imperare (col beneplacido altrui) anche al di fuori dei propri confini, senza idee, capacità e modestia, hanno colpito non solo chi ha sbagliato, ma un intero patrimonio ideale che non era certo di sola pertinenza del Pd e dei residuati acritici di un centro sinistra allo sbando che nemmeno hanno saputo cogliere i chiari segnali che, da tempo, arrivavano da più parti e non solo da noi.
Non servono più le parate di big sempre più tristi e nemmeno le risottate: sarebbero servite progetti, coraggio, l'autentica volontà di slegarsi da vecchi e nuovi potentati e non solo le "finte" e gli slogan ripetuti alla nausea e ormai non più credibili, oltre,. ovviamente, a un briciolo di umiltà, vocabolo che decisamente non rientra nel lessico del locale PD che sembra non essersi accorto che, nell'arco di due anni, la stragrande maggioranza dei comuni mantovani sono passati da amministrazioni di centro - sinistra a quelle di destra, alcune delle quali col dichiarato (e vantato senza pudori -vedi Curtatone) appoggio di un Pd che a Volta come a Pontio amministra con la Lega e la destra, zittendo ogni critica.
La convinzione che tutto era dovuto al "nuovo vuoto" che voleva avanzare ha dunque giocato un brutto scherzo non tanto al segretario provinciale Fontana e ai suoi soci, ma alla collettività mantovana intera (che forse essi nemmeno conoscono) che fra la brutta copia rappresentata da questi signori che immeritatamente raccolgono ancora voti che credono di affidarsi alla "sinistra", e l'originale di una medesima idea, dello stesso progetto di società basato sullo sfruttamento e sulla diseguaglianza, anche a Mantova, ha scelto l'originale proveniente direttamente dalla destra.
La sinistra di classe adesso deve ripartire, liberarsi dei vecchi arnesi, delle collaborazioni obbligate, tornare fra le gente, lavorare dal basso verso un soggetto antagonista alle destre ma alternativo al PD, un soggetto indipendente che voglia diventare rappresentante autentico e credibile del mondo dei lavoro e dei diritti, rescindendo in modo netto il legame con quelle palle al piede rappresentate dai presuntuosi referenti nazionali e locali di quella "sinistra radicale" inutili alla classe e quindi ad una politica a favore dei lavoratori che forse nemmeno ora sono in grado di rendersi conto della propria impresentabilità ma che restano palle al piede che non fanno che ostacolare quel processo di unificazione dei comunisti che da tempo avevamo indicato come unica alternativa possibile a deriva ed omologazione. La dimostrazione che senza comunisti non c'è nemmeno sinistra è arrivata e non serve rinverdire alla bisogna un glorioso simbolo che si era gettato senza remore per rincorrere la chimera di un quorum che in tal modo mai si raggiungerà: occorre ripartire da zero senza l'ombra di coloro che hanno portato coscientemente o per insipienza, ad un disastro ormai accettato.