giovedì 24 gennaio 2008

IL CONSIGLIO REGIONALE della LOMBARDIA AMMETTE il REFERENDUM sulla LEGGE 18 sull'ACQUA! A Castiglione Mergoni interroga la Giunta sull'aumento del 30%

Il 5 febbraio il consiglio regionale ha ammesso il referendum per l'aborgazione della legge sull'acqua richiesto da 132 consigli comunali e sostenuto dal Comitato per l'acqua pubblica in base al principio che l'acqua è un bene comune essenziale che non può essere privatizzato nè essere fatto oggetto di profitto.
Dopo quanto avvenuto a Castiglione, dove le bollette dell'acqua sono aumentate del 30% in un sol colpo, a seguito del provevdimento adottato dal gestore INDECAST di cui l'amministrazione castiglionese nemmeno ha parlato, dopo che ha di recente aumentato l'addizionale IRPEF, risponendendo picche anche alla nostra proposta di innalzare l' esenzione per i redditi inferiori ai 15.000 euro, i Comunisti Italiani interrogano il Sindaco Paganella su una vicenda che non appare per nulla chiara e non può essere liquidata dalle dichiarazioni del presidente Indecast, secondo cui le responabilità sarebbero dovute alle scelte degli obiettivi operati dall'ATO in tutto il territorio mantovano. Ma la recente costituzione dell'ATO con delibera di consiglio provinciale ha posto come elemento fondamentale quello della salvaguardia dell'acqua come bene pubblico, al riparo da aumenti e privatizzazioni, proprio il contrario di quanto avrebbe voluto la destra lombarda, interessata a privatizzare la gestione dell'acqua. I Comunisti Italiani dunque interrogheranno anche la giunta provinciale per conoscere, dopo la notizia di Castiglione, quale sarà l' effettiva politica del neo costituito ATO ricordando come, a seguito della dibattito voluto proprio in consiglio provinciale dal Pdci, l'ampia maggioranza del consiglio stesso si sia speso per l'acqua come servizio pubblico.

domenica 20 gennaio 2008

I consiglieri provinciali Pdci Perugini e Pavani contro la proposta dei cavatori di escavare 1,5 di miolioni di mc3 di ghiaia a Falzoni di Volta MN

Puntuali come orologi svizzeri, poco prima delle autorizzazioni definitive delle due autostrade inutili e dannose che sconvolgeranno il nostro territorio, arriva il progetto dei cavatori che propongono alle amministrazioni locali un vero e proprio affare: escavazioni per 1,5 milioni di metri cubi di materiale che saranno sufficienti per il fabbisogno delle due autostrade MN/CR e TIBRE (1 milione) e, già che ci siamo, pure per altro. In cambio del gigantesco, ulteriore scempio ambientale e paesaggistico che, tanto non far torto all'alto mantovano dopo aver devastato quello adiacente alla città e verso est, assicureranno alla località Falzoni di Volta MN, regaleranno a quel territorio un bel campo da golf! Non c'è che dire: per festeggiare il primato nazionale dei parametri di inquinamento di cui il nostro territorio ha appena conquistato, potremo così organizzare un bel torneo mondiale di golf e far pagare gli ingaggi delle attrazioni alla Tigher Woods ai magnamini cavatori che, già che ci sono, potrebbero aggiungere ologrammi per ricordarci com'erano belle prima le colline moreniche, quelle vere.
Emerge la drammaticità delle scelte scellerate per l'ambiente e la cittadinanza mantovana, compiute dal precedente Governo di destra e dalla Regione Lombardia e che come Pdci abbiamo sempre contestato, ritenendo non dovessero essere costruite entrambe. Il Gruppo del Pdci ha presentato alla giunta provinciale raccomandazione perchè sia garantito il rispetto del piano cave vigente che non prevede una simile escavazione, oltre alla richiesta di conoscere la proposta dei cavatori e invita i consiglieri comunali di Volta Mantovana e Goito, in particolare chi si ritrova negli ideali della sinistra e della difesa ambientale, a fare altrettanto nei confronti delle giunte comunali dei comuni interessati ed ha richiesto al proprio gruppo al Parlamento europeo di chiedere alla commissione di fermare lo scempio di una zona di assoluto pregio ambientale come quella delle colline moreniche, autentico patromonio paesaggistico della nostra provincia. Ci impegneremo nelle istituzioni come nella società per evitare che la nostra provincia divenga terra di conquista di costruttori, cavatori, immobiliaristi e di tutti coloro che, in nome del profitto capitalistico, sono disposti a completare la distruzione ambientale e umana caratteristica della nostra società.

mercoledì 16 gennaio 2008

15 gennaio 2008 il Conisiglio Provinciale approva alla unanimità l'ordine del giorno di contrarietà a incenerimento e sperimetazione di CDR e CDRQ

15 gennaio 2008: NO all'incenerimento ed alla produzione di CDR e CDRQ alla SAMA di Sustinente ed in impianti simili, no alle sperimentazioni nel territorio provinciale, attivazione della commissione per introdurre controlli, svolgere ricerche e proposte alternative di smaltimento dei rifiuti: dopo 4 ore di discussione passa l'odg proposto dal Pdci alla conferenza dei capigruppo, poi approvato alla unanimità dal consiglio provinciale.

domenica 13 gennaio 2008

A Castiglione la politica abitativa non possono farla le agenzie immobiliari: Mergoni interviene nella polemica sulla crisi abitativa.

Le osservazioni di Don Giuliano in merito alle giovani coppie castiglionesi sono sicuramente condivisibili a condizione che non ci si fermi alle dichiarazioni di facciata ma si entri nel merito della questione.
Usando il suo metro di misura Don Giuliano ha lanciato l’allarme su un problema che è solo una sfaccettatura del ben più grave problema complessivo: i soldi degli stipendi non sono più sufficienti soprattutto per i più deboli e non solo per acquistare una casa ma anche per vivere. L’ultima rilevazione dell’Ufficio Entrate locale evidenzia che il 67% della popolazione vive con uno stipendio compreso fra i 750 e i 1250 euro. Il dato si commenta da sé.Questa situazione si presenta in modo assai più grave nel nostro territorio dove tutte le possibilità di acquisto di un’abitazione decente sono condizionate dalle immobiliari che da anni determinano il mercato senza che nessuno intralci il loro operato. Non esiste infatti nessuna offerta di case popolari o di edilizia economica popolare che possa calmierare i prezzi ed offrire ai meno abbienti una alternativa alle speculazioni. L’affermarsi di tale situazione ha inoltre contribuito in modo negativo allo sviluppo sociale del nostro paese. Per ovvi motivi, l’interesse di chi ha costruito e venduto le nuove abitazioni in zona 1 Maggio, Fontane e in via Carpendolo, non è andato nella direzione di un parallelo sviluppo sociale dei quartieri stessi, che in questo modo sono diventati zone dormitorio, dove non esiste possibilità di aggregazione. Inoltre è stato operato un sistematico allontanamento della gente dalle zone centrali del paese trasformate in un agglomerato di banche, agenzie di lavoro, agenzie immobiliari ed uffici. Se si può capire – non ovviamente condividere – l’operato delle agenzie immobiliari che fanno il loro mestiere, non si può giustificare l’assenza ormai annosa di chi, come amministratore pubblico, invece di porre rimedio a tale situazione ha lasciato al mercato immobiliare ogni spazio possibile. Un’occasione da non perdere per dare una svolta all’assetto urbanistico del nostro paese sarebbe stato il recupero dell’ex OPG. Su quest’area complessiva di 15.000 metri quadrati, sono previsti 11 mila metri destinati ad abitazioni, per complessivi 110 appartamenti, e 3700 mq a negozi. Sicuramente un tale numero di abitazioni porterà un peggioramento della viabilità già caotica; ma il punto fondamentale è che si sarebbe potuto intervenire in maniera profondamente diversa individuando spazi da destinare alla comunità come: una sala civica, un centro per i giovani ed abitazioni di edilizia economica popolare. A tutt’oggi non è dato sapere chi sarà il soggetto che provvederà all’edificazione di questa area e a quale fascia di mercato saranno destinate tali abitazioni. Tutto questo purtroppo conferma la non volontà di questa amministrazione nell’intervenire in modo diverso in un settore di importanza vitale offrendo reali possibilità a tutti i cittadini.