domenica 21 settembre 2008

LA GAZZETTA DI MANTOVA NON AMA IL PDCI! Massimo Mergoni replica all'articolo di domenica 21 settembre sul piano cave.

Leggi nel commento la risposta di Massimo Mergoni , segretario provinciale del Pdci, all'articolo apparso sulla Gazzetta di Mantova di domenica 21 settembre sulla "presunta" approvazione di Grassi al piano cave.

1 commento:

monica ha detto...

Nel resoconto circa la delibera di giunta provinciale sul piano cave, la Gazzetta non perde occasione, per fare notizia, di prendere a pretesto, nel bene o nel male, la posizione del Pdci, preannunciando strumentalmente nel sottotitolo che i comunisti hanno votato il piano. A perte il dato non sottovalutabile che non c'è stata nessuna votazione, giacchè si trattava di una presa d'atto avvenuta a seguito di una specifica riunione di maggioranza sui contenuti della proposta, ci chiediamo a che pro la stampa locale perori la strada della enfatizzare dei evri e/o presunti dissidi all'interno del centro sinistra provinciale, polemizzando sistenaticamente solo coi comunisti.
Il Pdci fa parte della maggioranza di centro sinistra che amministra la Provincia con una giunta che, rammentiamo, non è monocolore. Siamo in giunta con le nostre idee e le nostre posizioni che in alcune casi non convergono con quelle del Pd, che detiene la stragrande maggioranza dei voti consiliari e di giunta. La nostra politica è sempre stata quella della coerenza: laddove non condividiamo le proposte, peraltro non avallorate dal programma e sulle quali nessuna mediazione è stata possibile (vedi autostrade), abbiamo mantenuto la nostra posizione e votato contro, dove è stato possibile raggiungere risultati abbiamo agito di conseguenza. E' il caso del piano cave. Il giornale, infatti, non specifica che la bozza approdata in giunta non è quella inizialmente proposta, questa riporta sostanziali modifiche, a proposito delle quali i comunisti italiani si sono battuti ed hanno fatto la loro partre: subordinazione del piano pubblico all'effettivo avvio dei cantieri di Tibre e MN/CR, stralcio completo dei siti individuati nell'alto mantovano, diniego alle proposte di cava provenienti dai costruttori nel paleoalveo del Mincio, e soprattutto divieto per i privati di chiedere e ottenere direttamente l'assegnazione di siti per l'escavazione "in deroga", qualora manchi uno specifico piano approvato. Pensiamo non sia poco: considerando che la bozza da oggi potrà essere oggetto delle osservazioni di tutti i soggetti interessati, comprese le associazioni ambientaliste e dello stesso Pdci per le parti che non hanno trovato condivisibile soluzione. Posizione ribadita nella riunione di maggioranza della settimana scorsa a cui abbiamo partecipato, così come alla giunta cpmnseguente.
Specificare tutto ciò sarebbe stato il minimo anzichè limitarsi a strumentalizzare.
A cosa possa condurre, dunque, una simile posizione di attacco e di continua strumentalizzazione della politica del secondo partito della maggioranza, è diffcile da comprendere, in una logica che, per contro, dovrebbe vedere il centro sinistra locale tutto ancorato a politiche sinceramente contrapposte a quelle della destra e dello scempio che essa sta portando in tutto il paese.

Massimo Mergoni
segretario provinciale Pdci